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Banca CRS Cassa di Risparmio di Savigliano

Savigliano (CN)

Data di costituzione: 1857

Savigliano (CN)
In attività

Altre denominazioni

  • Cassa di Risparmio di Savigliano [1857]
  • Banca CRS Cassa di Risparmio di Savigliano [1991]

Fondata nel 1857, la Cassa di Risparmio di Savigliano iniziò la sua attività soltanto nell’estate del 1859 dopo l’approvazione dello Statuto da parte delle autorità governative. Anche in questo caso l’iniziativa fu del locale Monte di Pietà che vedeva nella creazione della Cassa non solo uno strumento di tutela del risparmio, ma anche una possibilità di finanziamento delle attività di prestito svolte dal Monte stesso. L’Arciconfraternita della Misericordia, che amministrava il Monte, concesse inizialmente alla Cassa un sussidio annuo di 300 lire oltre a un lascito di 1.900 lire da parte di un benefattore. Al gennaio 1862, la cassa aveva in deposito poco meno di 10.000 lire. L’attività rimase per diversi anni limitata entro margini ristretti, sia per il fatto di essere stata costituita con una forte caratterizzazione sociale sia perché era destinata ad una cerchia idealmente ampia di soggetti, ma le cui possibilità economiche erano senza dubbio modeste e che soprattutto si mostravano tradizionalmente poco avvezze a relazionarsi con gli istituti di credito. Nel 1879, per superare lo stato di immobilismo in cui versava la Cassa, venne modificato lo Statuto con lo scopo di ampliare il suo raggio di azione. Il numero di libretti registrò un costante aumento, dai 169 del 1878 ai 657 del 1886, dai 901 del 1895 ai 1.520 del 1904, segno di un sempre maggiore radicamento della banca tra la popolazione. L’espansione della Cassa di risparmio di Savigliano fu quindi continua, anche se rimaneva piuttosto lenta: la massa fiduciaria superò, solo a partire dal 1901, la soglia del milione di lire. Intanto, nel 1892 la Cassa, già corrispondente del Banco di Napoli, lo era diventata anche del principale istituto di emissione italiano, la Banca Nazionale nel Regno. In quei primi decenni di esistenza, inoltre, la funzione sociale della Cassa si manifestò soprattutto nella sua indiretta opera di diffusione della pratica del risparmio più ancora che nella diretta elargizione di somme per opere di beneficenza o di pubblica utilità. Nei primi anni del Novecento, la dirigenza della Cassa intese riorganizzare l'attività per soddisfare al meglio i bisogni del tessuto economico territoriale; una maggiore elasticità di funzioni che si concretizzo, per esempio, con l'assunzione nel 1913 dell'esattoria consorziale di Savigliano con reciproco vantaggio della città e della stessa banca. Nel primo dopoguerra, nel complesso, la situazione generale della Cassa poteva ben dirsi florida, pur operando in una piazza dal limitato movimento commerciale e sebbene dovesse confrontarsi con una concorrenza piuttosto accesa. Le difficoltà emerse a metà degli anni Venti non scalfìrono la posizione raggiunta ma anzi sia il patrimonio che i depositi fiduciari continuarono a crescere. L’aver limitato l’attività al circondario di Savigliano e l’aver concentrato la propria operatività essenzialmente nel settore agricolo svolsero senz’altro una funzione protettiva contro le oscillazioni più accentuate della congiuntura economica e fu proprio questa solidità a consentire all’istituto di conservare la propria autonomia, scongiurando l’incorporazione nella cassa del capoluogo di provincia, come invece avvenne per altre casse di risparmio cuneesi. Anche negli anni seguenti la Cassa si confermò come sicuro sostegno dell'attività economica del Saviglianese con particolare importanza per il settore agricolo. Così sarebbe stato anche nel periodo della Ricostruzione e del cosiddetto “boom economico“ e il sostegno dato dalla Cassa di sarebbe esteso anche al mondo artigianale e a quello delle piccole e medie imprese senza dimenticare il comparto edilizio. Venne anche avviato un piano di espansione territoriale che permise di aprire nuovi sportelli a Levaldigi, Marene, Genola e Monasterolo di Savigliano. Tra gli anni Sessanta e Settanta le crescenti disponibilità di depositi che affluivano alla Cassa favorirono la ricerca di sempre nuovi ambiti operativi, come testimonia l’ottenimento nel 1972 della qualifica di banca agente per il commercio dei cambi. Con gli anni Ottanta, il clima più favorevole al cambiamento e alla forte concorrenza, fornì anche alla Cassa di Savigliano un importante incentivo ad accelerare quel processo di rinnovamento già avviato negli anni precedenti, puntando soprattutto alla ricerca di alleanze e alla creazione di nuovi servizi da gestire a livello consortile con le altre casse della provincia. Così al C.E.Da.C.Ri., che doveva favorire il processo di integrale meccanizzazione e informatizzazione, si aggiunse quindi la Gec – Società di Gestione delle esattorie cuneesi, alla quale furono conferiti i servizi di esattoria.
La legge Amato del 1990, una vera e propria “rivoluzione copernicana” anche per le casse di risparmio, si definì con il conferimento dell’azienda bancaria - con decorrenza dal 1° gennaio 1991 - alla neocostituita Banca CRS Cassa di Risparmio di Savigliano S.p.A., il cui capitale era detenuto per il 68,99% dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Savigliano e il 31,01% dalla Banca CRT Spa. La configurazione duale allora introdotta (Fondazione/Banca) è la stessa sopravvissuta fino ad oggi, con la differenza che, dopo i processi di incorporazione che hanno coinvolto Banca CRT, l’attuale azionista di minoranza di Banca CRS risulta essere BPER Banca.


Sede legale

  • Savigliano (CN)

Capitale sociale

  • [1921] 38.011.495,08 Lire italiane
  • [1927] 100.000 Lire italiane
  • [1970] 606.223.857 Lire italiane
  • [1990] 54.039.786.355 Lire italiane
  • [2021] 38.011.495,08 Euro

Forma giuridica

  • [1857] Ente morale
  • [1991] Società per azioni

Categoria bancaria

  • [1859] Cassa di risparmio ordinaria

Fonti archivistiche

  • ASBI - Archivio storico Banca d'Italia (Roma)
    Fondo Banca d'Italia, sottofondo Vigilanza (1926-1961)

Fonti bibliografiche

  • Granesi Giovanni Luigi, Le strutture delle casse di risparmio della provincia di Cuneo, con particolare riferimento alla Cassa di risparmio di Savigliano, Torino, 1977
  • Banca CRS Cassa di risparmio di Savigliano : 160 anni al servizio del territorio (1858-2018), Bermond Claudio (a cura di), Savigliano, L'artistica, 2018

Autore: Geoffrey Pizzorni | Ultima modifica: 19 dicembre 2022