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Banca Centrale di Piccolo Credito

Torino (TO)

Data di costituzione: 12 maggio 1890

Data di fallimento: 16 settembre 1926

Torino (TO)

Altre denominazioni

  • Società Anonima di Piccolo Credito [12 maggio 1890]

Il 16 settembre 1926 il Tribunale di Torino, respinta la domanda di concordato preventivo, pronunciava il fallimento della Banca Centrale di Piccolo Credito. La notizia spegneva le speranze dei tanti creditori della banca che avevano contato fino all'ultimo in una soluzione positiva. Si trattava, come riportava un quotidiano torinese, "di medi e piccoli commercianti e piccoli risparmiatori dei modesti centri rurali dove la banca aveva aperto filiali". L'ultimo giorno di settembre, una folla di creditori tra cui "donnette, agricoltori, piccoli possidenti, preti e perfino un maresciallo dei carabinieri" si era radunata sull'ampio terrazzo di fronte gli uffici della Procura perché nessun altro spazio del Palazzo di Giustizia avrebbe potuto accogliere così tante persone. Il curatore fallimentare ripercorreva la storia della banca che in realtà era stata costituita nel maggio del 1890 come Società Anonima Cooperativa di Piccolo Credito per iniziativa di alcuni operai appartenenti all'Unione Cattolica della parrocchia di N.S. del Carmine. Soltanto nel marzo del 1926, i soci avevano deciso di modificare la denominazione in Banca Centrale di Piccolo Credito. L'esistenza della banca si era svolta senza particolari scossoni fino al 1916 quando dopo la morte del presidente Della Valle era subentrato nella carica il consigliere Teofilo Sarasino. Da quel momento e fino al 1922 erano entrati nella banca "i primi germi delle forti esposizioni ed il largo incontenuto e detestabile giro di affari in Borsa per effetto dei quali avvenne la dissoluzione del tronco creditizio". Sempre secondo il curatore, già il bilancio per l'anno 1923 si era chiuso con una perdita, uno sbilancio che nell'autunno del 1926 aveva superato i 9 milioni di lire. Era anche emerso infatti un continuo flusso di finanziamenti a favore di imprese con diretta o indiretta partecipazione e comproprietà del presidente Sarasino che aveva agito sotto il falso nome di Gerolamo Chiodino destinatari di somme considerevoli. Di fronte ad una situazione oltremodo compromessa, una platea tumultuosa riusciva ad eleggere un Comitato provvisorio del Consorzio dei creditori della fallita Banca Centrale di Piccolo Credito.


Numero del tribunale: TO 79/1890

Sede legale

  • Torino (TO)

Forma giuridica

  • [12 maggio 1890] Società anonima cooperativa
  • [6 giugno 1911] Società anonima

Categoria bancaria

  • [1890] Banca di credito cooperativo

Fonti archivistiche

  • Camera di Commercio di Torino (Torino)
    Camera di commercio di Torino, Registro Ditte - serie Registri
    Registro 4 (1889-1890)
  • Archivio di Stato di Torino (Torino)
    Archivio storico La Stampa
    17 settembre 1926, p. 4 e 1 ottobre 1926, p. 4
  • ASBI - Archivio storico Banca d'Italia (Roma)
    Fondo Banca d'Italia, sottofondo Vigilanza (1926-1961)

Autore: Geoffrey Pizzorni | Ultima modifica: 20 dicembre 2022