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Banca de Fernex

Torino (TO)

Data di costituzione: 30 dicembre 1882

Data di scioglimento: 26 marzo 1931

Torino (TO)

Altre denominazioni

  • Jean De Fernex e Compagnia [30 dicembre 1882]
  • Banca De Fernex [15 marzo 1920]

Jean de Fernex e Compagnia, società in nome collettivo, viene costituita a Torino il 30 dicembre 1882. I soci Carlo De Fernex, Arturo De Fernex e Egidio Zanaroli versano in denaro rispettivamente le quote di 400.000, 200.000 e 150.000 lire come capitale sociale iniziale. L'oggetto della società viene definito nell'"esercizio di banca" e la durata prevista in nove anni dal 1° gennaio 1883 (prorogata di sei anni in sei anni nel 1895 e nel 1901). In realtà, quella di questa Banca è una storia familiare risalente nel tempo. Banchieri originari di Ginevra, i De Fernex sono noti con un banco a Torino fin dal 1815. Ma è soprattutto nel corso degli anni Quaranta del XIX secolo che i De Fernex - che esercitano separatamente - si impongono quali principali banchieri della città e della Penisola. Charles De Fernex (morto nel 1849) possiede un banco in contrada San Carlo, Jean De Fernex (1805-1882) è titolare di una ditta commissionaria in mercanzie in contrada Provvidenza ed è membro del Consiglio della Banca Nazionale a Torino, mentre Gustave De Fernex (1820-1902) è uno dei fondatori della Cassa di Sconto (1853) e del Banco di Sete (1856). Un tratto che li accomuna è lo stretto legame instaurato con i De Rothschild Frères. I De Fernex, per i Rotichschild, diventano degli intermediari essenziali e tale ruolo permette loro di espandersi, andando oltre le operazioni di tipo creditizio. L'attività dei De Fernex si connota per uno strenuo sostegno alla crescita industriale e commerciale, specialmente del Piemonte. Ne è un esempio l'interesse e l'impegno profuso per lo sviluppo della rete ferroviaria, sia nel Regno di Sardegna che oltre i suoi confini. Nel 1848 si ha notizia dell'esistenza della De Fernex Carlo e Comp., che diviene, dopo la morte di Carlo (1864), la De Fernex Gio. e Comp. Si giunge così alla fondazione della Società in nome collettivo Jean De Fernex e Compagnia, che ben presto diviene una realtà che si spinge ben oltre i confini dell'offerta creditizia. Nel 1869 la Banca finanzia la costruzione dell'Ospedale Evangelico Valdese, mentre Jean, con i due fratelli Eugenio e Carlo, contribuisce a dar vita alla Federazione Calcio Torino.
In vista della scadenza dell'istituto, fissata per il 31 dicembre 1907, la Società viene prorogata per cinque anni attraverso la firma dei soci-fratelli Oscar, Carlo, Alice, Ilenia, Edoardo, Eugenio, Giovanni e Roberto. Essendo la quota personale, nessuno può cederla a terzi. Il capitale sociale viene confermato a 750.000 lire. Nel frattempo la Banca si specializza anche nel settore mobiliare e, nel 1917, anche nel ramo industriale e, segnatamente, nell'industria della filatura e tessitura di juta, per la quale i De Fernex possedevano uno stabilimento a Coazze (il "Jutificio De Fernex"). Il 15 marzo 1918 la Banca si trasforma - con atto del notaio Ernesto Torretta - in accomandita semplice, con le seguenti quote di capitale suddivise tra i fratelli: Oscar, 125.000 lire; Carlo, 125.000 lire; Edoardo, 100.000 lire; Eugenio, 100.000 lire; Giovanni, 100.000 lire; Alice, 100.000 lire; Ilenia, 100.000 lire. Il fondo di dotazione, ancora una volta viene confermato a 750.000 lire. Oscar e Carlo possiedono una responsabilità illimitata, mentre gli altri fratelli una responsabilità limitata.
Per tutto il periodo considerato finora la Banca mostra conti in attivo e emerge come punto di riferimento soprattutto per gli industriali torinesi e piemontesi, attirati dalla solidità dell'istituto. È soprattutto Giovanni Agnelli a mostrare interesse, tanto da intevolare trattative che portano, il 15 marzo 1920, alla ricapitolazione della Banca e alla sua trasformazione in società anonima con la denominazione di Banca De Fernex. Un'operazione resa necessaria dalla scomparsa di Carlo De Fernex, gerente dell'istituto, allorché Riccardo Gualino propone agli eredi il cambio della forma giuridica. In questo modo si vuole assicurare continuità all'azienda che è stata gestita da Carlo De Fernex, padre di Jean e Oscar, fino alla sua morte alla fine del maggio del 1919. Agnelli ne detiene il 20%, ma dopo pochi mesi, i De Fernex vengono liquidati e il senatore può acquisirne il totale controllo. Riccardo Gualino è membro del Consiglio di amministrazione, mentre amministratore delegato è Vittorio De Petri. Il capitale sociale è fissato a 5 milioni di lire, ma in meno di due anni viene portato a 10 milioni. Una prova dell'inscindibile legame con Agnelli e il mondo industriale torinese è il ruolo che la Banca ricopre in occasione delle occupazioni delle fabbriche durante il Biennio rosso. L'imprenditore decide di congelare il 52% del capitale della FIAT e cederlo alla Banca De Fernex. Inizia allora il periodo di declino dell'istituto bancario, duramente colpito dalla crisi finanziaria e industriale. Già nel 1925 la Banca, per metà in carico alla FIAT, segnala 180 milioni di lire di perdita. Sempre più in crisi, nel marzo 1931 si decide per la sua messa in liquidazione. La parabola si conclude nel febbraio 1936 (Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 45 del 24 febbraio 1936).


Numero del tribunale: Trib TO 5/1883

Sede legale

  • Torino (TO) [via Alfieri n. 15]

Capitale sociale

  • [30 dicembre 1882] 750.000 Lire italiane [conferito in denaro dai tre soci]
  • [26 dicembre 1907] 750.000 Lire italiane
  • [18 settembre 1920] 5.000.000 Lire italiane
  • [26 aprile 1922] 10.000.000 Lire italiane
  • [1936] 10.000.000 Lire italiane

Forma giuridica

  • [30 dicembre 1882] Società in nome collettivo [alla costituzione]
  • [15 marzo 1918] Società in accomandita semplice
  • [15 marzo 1920] Società anonima

Categoria bancaria

  • [30 dicembre 1882] Società ordinaria di credito

Fonti archivistiche

  • Camera di Commercio di Torino (Torino)
    Cancelleria commerciale del Tribunale di Torino - Registro delle società commerciali, serie Registri
    Registro 1 (1883-1884)
  • Camera di Commercio di Torino (Torino)
    Camera di commercio di Torino, Registro Ditte - serie Registri
    Registro 1 (da n. 1 a n. 8310)
  • ASBI - Archivio storico Banca d'Italia (Roma)
    Fondo Banca d'Italia, sottofondo Vigilanza (1926-1961)
  • Camera di Commercio di Torino (Torino)
    Camera di commercio di Torino, Registro Ditte - serie Registri
    Registro 6 (da n. 49694 a n. 55783)
  • Camera di Commercio di Torino (Torino)
    Cancelleria commerciale del Tribunale di Torino - Registro delle società commerciali, serie Registri
    Registro 28
  • Archivio di Stato di Torino (Torino)
    Archivio storico La Stampa
    14 novembre 1936 (p. 5)

Fonti bibliografiche

  • Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, 1861-1946 (n° 45 del 24 febbraio 1936 (p. 382))

Autore: Carlo Bazzani | Ultima modifica: 20 dicembre 2022