Data di costituzione: 18 settembre 1919
Data di scioglimento: 23 giugno 1934
Altre denominazioni
Erede di una celebre famiglia di banchieri attivi a Torino già nei primi anni Sessanta dell'Ottocento, il 22 settembre 1919 l'avvocato Michele Donn - già direttore della Banca Italiana di Sconto - inaugurava gli sportelli della sede di via XX settembre n.49. La Banca Donn entrò ben presto nell'orbita della Banca Commerciale Italiana che concorse nel 1929 alla sua trasformazione in società anonima. Non a caso, a comporre il primo Consiglio di amministrazione vennero chiamati, tra gli altri, l'on. gr. uff. Conte Carlo Parea, deputato al Parlamento e vicepresidente della Banca Commerciale Italiana e il dott. Settimio Sampò, condirettore Centrale della stessa banca. A partire dagli anni Trenta, tra le diverse iniziative, la banca assunse dal Comune di Torino l’esercizio dell’Ufficio cassa del mercato del bestiame, aprì un Ufficio cambio al Sestriere e una filiale in piazza della Meridiana a Chieri. In parallelo, l'intero pacchetto azionario era passato definitivamente alla Commerciale e questo avrebbe costituito il motivo primario per la messa in liquidazione della Banca Donn nel giugno del 1934. Come riporta un articolo de 'La Stampa', infatti, pur essendo in condizioni molto floride e nonostante le pressioni esercitate sul Ministero delle Finanze per mantenere la banca in esercizio, ne era stata decisa la chiusura “in base alle direttive generali stabilite dal Governo Fascista per eliminare quelle aziende che costituivano vere e proprie dipendenze di grandi istituti“.
Numero del tribunale: TO 360/1919
Sede legale
Capitale sociale
Forma giuridica
Fonti archivistiche
Fonti bibliografiche
Autore: Geoffrey Pizzorni | Ultima modifica: 22 dicembre 2022