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Banca di depositi e sconti di Sanremo

Sanremo (IM)

Data di costituzione: 14 aprile 1873

Data di fallimento: dicembre 1887

Sanremo (IM)

Lo sviluppo di Sanremo, quale centro di villeggiatura di rilievo internazionale a partire dagli anni Cinquanta e Sessanta dell'Ottocento, rende indispensabili servizi legati alle esigenze dei turisti, tra cui quelli creditizi. L'arrivo di un numero sempre crescente di turisti stranieri che svernano a Sanremo, infatti, necessita negli anni Settanta dello sviluppo di un sistema creditizio all'altezza degli hivernant nonché dei capitali necessari alla costruzione di ville e grandi alberghi. Le banche private più importanti nella città sono la Ditta Antonio Rubino e la Ditta Fratelli Ascquasciati, ma il completamento della linea ferroviaria nel 1871 e il collegamento all'infrastruttura francese decretano un ulteriore aumento del turismo, che necessita dell'adeguamento dei servizi turistici offerti. Comincia dunque una fase espansiva nello sviluppo edilizio del territorio che attira nuovi investitori. Ai banchieri privati pertanto si uniscono iniziative più ambiziose all'interno del sistema creditizio, fra cui appunto la fondazione della Banca di depositi e sconti di Sanremo nel 1874. La Banca viene fondata da esponenti della borghesia del Ponente ligure, fra cui rivestono un ruolo di primo piano Giovanni Battista ed Emanuele Secondo Biancheri, imprenditori nel settore oleario, e fratelli del più noto Giuseppe, a lungo deputato e presidente della Camera. All'iniziativa degli esponenti della borghesia del Ponente ligure si uniscono anche la ditta bancaria Ceriana di Torino e il Banco Unione di Genova. La banca, superata la difficile congiuntura finanziaria generale del 1873-1874, gode di buona reputazione, diventando fulcro del sistema creditizio dell'estremo ponente ligure. La reputazione di cui godono i fratelli Biancheri è fondamentale per la crescita della banca, la quale presenta peraltro un'impronta gestionale quasi familiare, sebbene la sua forma giuridica sia di società per azioni. Nei prima anni Ottanta la banca gode di ottima fama ed è diretta da Giuseppe Corradi, cognato dei Biancheri. Infatti il sotto-prefetto di Sanremo afferma che l'istituto bancario ha avuto un singolare sviluppo ed è in grado di sostenere attività imprenditoriali anche nel settore agricolo e manifatturiero.
Tuttavia già nel 1883 un articolo pubblicato su l''Economista' osserva che a dieci anni dall'avvio della società il capitale sociale è versato solo in parte: 250.000 su 750.000 lire, somma definita esigua per un giro d'affari di ben oltre 2.000.000. Nell'articolo si sottolinea anche il fatto che la relazione del bilancio d'esercizio 1882 è molto scarna non consentendo di approfondire ulteriormente la situazione. Nel giugno 1887 i mezzi propri della banca (capitale versato e riserve) ammontano a 340.000 lire pari al 16,1% degli impieghi complessivi che invece ammontano a 2.107.160. La banca si rende protagonista di un clamoroso fallimento nel dicembre 1887, ricondotto a una serie di ragioni congiunturali come la guerra doganale con la Francia e le prime avvisaglie della crisi edilizia romana. Oltre a ciò, la procedura concorsuale svela una situazione alquanto complessa, che coinvolge direttamente o indirettamente tutti i Biancheri. A tal riguardo il Tribunale di Sanremo nomina curatore fallimentare David Viale, noto professionista genovese, che descrive una situazione compromessa da tempo. Già da alcuni anni erano stati utilizzati espedienti che erano maldestri tentativi di mascherare errori e incapacità del gruppo dirigente, coinvolgendo anche alcuni impiegati in azioni sconfinanti nell'illegalità. Nel marzo 1888 si arriva a un concordato che prevede il pagamento dei creditori. Poiché l'attivo residuo non è sufficiente, i Biancheri mettono a disposizione risorse del proprio patrimonio personale. Questa azione di concordato consente inoltre al gruppo dirigenziale di ottenere la revoca della sentenza di fallimento.


Sede legale

  • Sanremo (IM)

Capitale sociale

  • [1873] 1.250.000 Lire italiane
  • [1874] 750.000 Lire italiane

Forma giuridica

  • [14 aprile 1873] Società anonima

Categoria bancaria

  • [14 aprile 1873] Società ordinaria di credito

Fonti bibliografiche

  • Guida generale delle due provincie di Genova e Porto Maurizio. Anno 1873-74, Ticozzi Luigi, Milano, Tipografia e stereotipia della “guida generale d’Italia”, 1874
  • Monterumici Domenico, Notizie statistiche, geografiche ed agricole sul circondario di Sanremo, Treviso, Tipografia Luigi Zoppelli, 1881
  • Doria Giorgio, Investimenti e sviluppo economico a Genova alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. Vol. II. 1883-1914, Milano, Giuffrè Editore, 1973 (pp. 95-96)
  • Polsi Alessandro, Alle origini del capitalismo italiano: Stato, banche e banchieri dopo l’Unità, Torino, Einaudi, 1993
  • Zanini Andrea, Orizzonti ristretti o fragilità strutturali? I banchieri privati nell'estremo Ponente ligure (1861-1915), in Borghesie nazionali, borghesie cosmopolite. banca privata, finanza, reti (Italia, secoli XVIII-XX), Giovanni Gregorini e Marina Romani (a cura di), Milano, FrancoAngeli, 2021, pp. 59-81 (pp. 66-69)

Autore: Luciano Maffi | Ultima modifica: 30 dicembre 2022