Il Credito Popolare Ligure viene costituito a Genova il 26 agosto 1919 con capitale sociale di 1.000.000 lire, iniziando le operazioni creditizie e finanziarie a partire dal 1° gennaio 1920. Il capitale sociale è per metà sottoscritto dal Credito Nazionale di Roma e per l'altra metà da azionisti genovesi. Nel marzo 1923 gli organi sociali della banca deliberano l'aumento del capitale a 2.000.000 lire (il Credito Nazionale ne sottoscrive 500.000). Nel 1927 il capitale è portato a 5.000.000, che però non viene integralmente versato, nonostante le sottoscrizioni di alcune banche associate alla Federazione Bancaria Italiana. Nel frattempo la banca, che comincia ad aprire filiali in tutta la regione, muta il nome in Credito Regionale Ligure. Quello del Credito Regionale Ligure è un esempio della politica espansiva in termini di filiali. Infatti oltre alla sede centrale di Genova, la banca ha succursali e dipendenze a: Albenga, Arenzano, Bolzaneto, Brugnato, Busalla, Campomorone, Campoligure, Casella, Chiavari, Isola del Cantone, Lavagna, Pegli, Piana Battolla, Pontedecimo, Prà, Rezzoaglio, Rivarolo Ligure, Ronco Scrivia, Sarzana, Sestri Ponente, Spezia, Santo Stefano d'Aveto, Torriglia e Voltaggio. Nonostante questo, nella visita ispettiva della Banca d'Italia del 1928, l'istituto viene giudicato con una situazione economica non solida, specialmente a causa del Consiglio di amministrazione che lo ha guidato fino al 1926. Nel 1929 la banca va in crisi per una serie di operazioni sbagliate. Il 30 giugno 1930 vi è la richiesta di concordato preventivo. Le operazioni di liquidazione sono lente e complesse, perché la banca presenta oltre 12.000 creditori. La definitiva liquidazione è nel 1937.