Data di costituzione: 1920
Data di fallimento: 20 giugno 1923
La Banca Italiana degli Importatori ed Esportatori viene fondata a Genova nel 1920. Si tratta di una società anonima che, accanto alle ordinarie attività di una società di credito, si occupa di prestiti e di investimenti nel settore del commercio internazionale (accettazione di mandato commerciale ed esercizio di negoziazioni bancarie su merci). Ha un capitale iniziale di 1.000.000 lire, ma già alla fine del 1920 vi è la proposta di alzarlo a 5.000.000, cifra che però non viene effettivamente versata. Il fallimento della Banca nel giugno 1923 ha una forte eco sui giornali dell'epoca. Il 21 aprile di quell'anno, l'Assemblea della società si riunisce per esaminare lo stato finanziario dell'istituto. Trovandolo molto grave, l'Assemblea dichiara decaduto il Consiglio di ammistrazione in carica, nominandone uno nuovo, per procedere a un accurato esame della situazione. I nuovi reggenti della Banca appurano che il quadro è irreparabile, constatando che quello che veniva dichiarato come attivo cosisteva in realtà in crediti milionari a favore dell'ex presidente Athos Moris e degli ex amministratori Emilio Alonzo e Giovanni Cinella, crediti tutti inesigibili, mentre nel passivo vi erano circa 5 milioni che la banca non era in grado di pagare. Per tale ragione l'istituto cessa ogni attività il 5 giugno ed il 20 giugno viene dichiarato il fallimento ('Il Mondo', 26 giugno 1923)
Sede legale
Capitale sociale
Forma giuridica
Categoria bancaria
Fonti archivistiche
Fonti bibliografiche
Autore: Luciano Maffi | Ultima modifica: 23 dicembre 2022