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Banca Genovese di Credito

Genova (GE)

Data di costituzione: 24 aprile 1917

Data di scioglimento: 21 gennaio 1929

Genova (GE)

La Banca Genovese di Credito viene costituita a Genova il 24 aprile 1917 come società anonima con capitale azionario di 400.000 lire, poi elevato nel gennaio 1921 a 3.000.000 di lire. La banca viene costituita da un gruppo di industriali e di commercianti liguri alla cui testa è il regionier E. Giannattasio, che riveste la funzione di amministratore delegato della banca ed è un uomo d’affari spregiudicato. Il primo presidente del Consiglio di amministrazione è l’ing. Torriani. Nell’agosto 1920 viene istituita la filiale di La Spezia, che però viene gestita in modo pressoche autonomo dalla sede di Genova. Tale gestione è peraltro scriteriata, poiché il direttore immobilizza capitale in operazioni rischiose, che successivamente saranno fra le cause del dissesto dell’intera azienda. Nonostante il successivo allontanamento del direttore di La Spezia, la situazione non risulta più recuperabile. La sede genovese, invece, purtroppo non dimostra lo sviluppo e il successo che era nella mente dei fondatori. Nel 1924 alla morte dell’ing. Torriani diventa presidente il marchese Giuseppe Cattaneo della Volta, uomo molto stimato a Genova e inserito - grazie anche a vincoli di parentela - nella migliore aristrocrazia genovese e romana. Tuttavia la banca è retta da Giannattasio che si dimostra sempre piu spregiudicato e incauto nei propri affari. Nel frattempo la banca effettua anche una vera a propria politica espansiva aprendo succursali e agenzie in varie località della Liguria: oltre a La Spezia, a Brugnato, Celle, Cogoleto, Levanto, Sesta Godano, Genova Cornigliano e Genova Pegli. Nonostante ciò il Consiglio di amministrazione, per rendere più stabile la banca e ancor più per darle una nuova propulsione, il 31 marzo 1926 delibera l’aumento di capitale a 5.000.000 lire. Negli anni successivi la banca vede la sua situazione peggiorare costantemente. Nel 1928 la Banca Genovese di Credito versa in una condizione molto critica. Nell’autunno di quell'anno il capitale sociale viene ridotto da 5.000.000 a 500.000 lire per poi essere riportato a 2.500.000 lire mediante sottoscrizione di nuove azioni, sottoscrizione effettuata in realtà per la massima parte dal presidente Cattaneo della Volta. Il presidente tra l’altro, dopo attenta analisi, nell’ottobre 1928 comunica alla Banca d’Italia che senza un ulteriore grande afflusso di nuovi mezzi la banca non è più in condizione di esplicare una utile e proficua attività. Per tale motivo egli auspica che possano essere cedute all'Istituto Italiano di Credito Marittimo le succursali e le filiali, per avviare poi la banca alla liquidazione. La liquidazione viene deliberata dall'Assemblea il 21 gennaio 1929.


Sede legale

  • Genova (GE) [via Garibaldi n. 7]

Capitale sociale

  • [24 aprile 1917] 400.000 Lire italiane
  • [gennaio 1921] 3.000.000 Lire italiane
  • [31 marzo 1926] 5.000.000 Lire italiane
  • [settembre 1928] 500.000 Lire italiane
  • [ottobre 1928] 2.000.000 Lire italiane

Forma giuridica

  • [24 aprile 1917] Società per azioni

Categoria bancaria

  • [24 aprile 1917] Società ordinaria di credito

Fonti archivistiche

  • ASBI - Archivio storico Banca d'Italia (Roma)
    Fondo Banca d'Italia, sottofondo Vigilanza (1926-1961)
    pratt., n. 7095, fasc. 3

Fonti bibliografiche

  • Gozzini Umberto, Dizionario delle banche, banchieri e casse di risparmio d'Italia, Ancona, Stab. Tipografico del commercio, 1924

Autore: Luciano Maffi | Ultima modifica: 23 dicembre 2022