Data di costituzione: 1912
Data di cessazione: 1928
"Il dissesto ha prodotto molta impressione perché rappresenta un doloroso colpo per i risparmiatori della regione". Commentava così La Gazzetta di Alba la notizia che la Banca Albese e Braidese Ezechiele De Benedetti e C. aveva presentato al Tribunale di Cuneo istanza per ottenere il concordato preventivo. Si era alla fine del febbraio del 1928 e il proprietario il comm. De Benedetti - già consigliere della Camera di Commercio di Cuneo e già attivo come banchiere ad Alba e Bra - si diceva sicuro di poter garantire il 40% se non qualcosa di più. Il dissesto, in effetti, non sembrava avere dimensioni allarmanti e anzi, a fronte di precise garanzie, il giudice accoglieva l'istanza. La banca aveva iniziato la sua attività alla fine del 1912. Il 10 novembre di quell'anno, accompagnato da un sontuoso ricevimento con "larghissimo servizio di dolci, vino fino e champagne", era stata inaugurata la sede di Palazzo Testa nella centralissima via Cavour ad Alba. Oltre alla sede centrale, la banca operava attraverso le filiali di Bra, La Morra e Monforte, Cortemilia e Santo Stefano Belbo. All'inizio del 1919, in seguito alla morte del fondatore, era il figlio Camillo a proseguire l'attività bancaria la cui situazione finanziaria iniziò a peggiorare nella seconda metà degli anni Venti. Si era arrivati così all'inizio di marzo del 1928 quando gli oltre 1.200 creditori chirografari finirono con accettare la proposta di De Benedetti, primo passo verso la liquidazione della Banca Albese e Braidese.
Sede legale
Capitale sociale
Forma giuridica
Categoria bancaria
Fonti archivistiche
Fonti bibliografiche
Autore: Geoffrey Pizzorni | Ultima modifica: 26 dicembre 2022