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Cassa Rurale ed Artigiana di Boves Banca di Credito Cooperativo

Boves (CN)

Data di costituzione: 7 ottobre 1888

Boves (CN)
In attività

Altre denominazioni

  • Cassa Rurale di Prestiti con sede in Boves [7 ottobre 1888]
  • Cassa Rurale ed Artigiana di Boves [20 marzo 1938]
  • Cassa Rurale ed Artigiana di Boves Banca di Credito Cooperativo [6 maggio 1995]

La Cassa Rurale di Prestiti con sede in Boves (CN) viene fondata il 7 ottobre 1888, con atto rogato dal notaio Berrini. Scopo della società, della durata prevista di 99 anni, è di "largire il credito ai soci per migliorare la loro condizione economica e morale, fornendo loro il denaro a ciò necessario" (art. 2 statuto). I soci fondatori sono 17 "proprietari" residenti in Boves, tra i quali figurano il senatore Giovanni Battista Borelli, il pretore avv. Giuseppe Martinengo, il sindaco Luigi Bo, l'ing. Giovanni Pellegrino, l'avvocato Andrea Peano e il sacerdote don Giovanni Battista Olivero. Dopo la fondazione, la Cassa riceve subito numerose adesioni e nel 1889 il numero dei soci aumenta a 214. Nel 1900 gestisce depositi per circa 200.000 lire, investiti in cambiali in portafoglio e titoli di società, ma presenta anche crediti in sofferenza pari a circa un terzo della massa fiduciaria. Negli anni Venti il dissesto di alcuni istituti della zona mette a dura prova la situazione delle casse rurali del Cuneese, ma quella di Boves resiste al periodo di crisi e risponde al moltiplicarsi delle richieste di rimborso dei depositi ricorrendo quasi esclusivamente a disponibilità proprie. Nel 1926 gestisce depositi per 8 milioni di lire, diminuiti a 6,67 nel 1930 a causa degli effetti della recessione economica della seconda metà del decennio. Anche in questa fase la Cassa si fa comunque promotrice di alcune iniziative a favore della realtà locale, come il prestito di 1 milione di lire concesso nel 1924 alla Società Idroelettrica Bovesana o quello di 330.000 lire al locale Ospizio dei malati cronici, aumentando inoltre la concessione di prestiti all'agricoltura in difficoltà anche per il susseguirsi di alcune cattive annate. Nel 1935 la massa fiduciaria è intorno ai 5,5 milioni, investiti in titoli di Stato per 5 milioni. Nello stesso anno l'istituto acquista e fornisce ai locali allevatori semi di baco da seta e alcune stufe a legna per le famiglie della zona montana del comune, grazie ai buoni risultati di esercizio che consentono di disporre varie elargizioni benefiche. Nel 1937 viene raggiunto il numero di 543 soci, la cui assemblea il 20 marzo dell'anno successivo approva il nuovo statuto dell'ente, con cui si determina il cambio di categoria bancaria e denominazione in Cassa Rurale ed Artigiana di Boves. Successivamente il giro d'affari della Cassa, che nel 1940 gestisce depositi a risparmio liberi e vincolati per 6,4 milioni (di cui 5,4 impiegati in titoli dello Stato), risente dell'incertezza legata alla fase bellica, ma nel 1941 elargisce comunque somme in denaro a sostegno delle famiglie dei militari richiamati al fronte. A seguito dei tragici fatti legati all'eccidio nazista compiuto a Boves nel settembre del 1943, l'istituto delibera erogazioni per complessive 10.000 lire per le famiglie rimaste senza tetto e per la somministrazione di pasti gratuiti alla popolazione colpita. Dopo il conflitto promuove azioni di supporto alla piccola imprenditoria della zona impegnata nella ricostruzione: Boves all'epoca è un centro agricolo di 10 mila abitanti, con qualche stabilimento tessile e per la produzione di laterizi, oltre al significativo caso della Società Idroelettrica Bovesana che produce energia elettrica. Dal 1947 l'ente è presieduto dal geom. Giuseppe Capello, che resta alla sua guida fino al 1992. Le visite ispettive degli organi di vigilanza evidenziano comunque la situazione di una società ben amministrata, con una conduzione sana e prudente: la massa fiduciaria, che nel 1945 è di 22,5 milioni, nel 1950 ammonta infatti a circa 171,7 milioni (con 344 soci). Nel 1952 la Cassa acquista un trattore, mettendolo a disposizione dei locali agricoltori per sollevarli dagli alti costo di noleggio delle attrezzature agricole e favorire la meccanizzazione delle campagne. Vengono inoltre elargiti prestiti a industriali e commercianti all'ingrosso, perlopiù sotto forma di aperture di credito in cc. Spesso queste ultime risultano di notevole entità in rapporto alla natura dell'ente, che nel 1955 su 188 milioni di prestiti erogati ne ha concessi i due terzi a tali soggetti, di cui 30 milioni a industrie facenti capo al suo presidente Capello, circostanza che gli organi di vigilanza non mancano di sottolineare in sede ispettiva. Nel medesimo anno la massa fiduciaria raggiunge intanto la cifra di oltre 300 milioni di lire. Il 7 agosto 1956 l'assemblea straordinaria dei soci approva una nuova modifica statutaria, che determina il cambio di forma giuridica dell'istituto in società cooperativa a responsabilità illimitata, con durata prorogata al 31 dicembre 2055 e avente lo scopo di "procurare il credito in primo luogo ai propri soci e di compiere le operazioni ed i servizi di banca [...] a favore di agricoltori e artigiani il miglioramento delle condizioni morali ed economiche dei quali costituisce la sua principale ragione di essere" (art. 2 statuto). Nel 1961 la massa fiduciaria supera il miliardo di lire e prende avvio il ramo assicurazioni sulla vita, proposte in abbinamento all'apertura dei depositi a risparmio. Nell'ottobre del 1965, quando depositi e conti correnti ammontano a circa 2,4 miliardi (investiti prevalentemente in titoli di proprietà ed erogazione di mutui), avviene l'inaugurazione della nuova sede della Cassa, i cui uffici vengono trasferiti da Piazza dell'Olmo a Piazza Italia. Nel 1970 la società risulta autorizzata a operare anche in varie frazioni del comune capoluogo di Cuneo ed è costituita da 244 soci (erano 166 nel 1960). In tale anno la massa fiduciaria è di circa 4,6 miliardi di lire, prevalentemente investiti in titoli (3,5 miliardi) e impieghi vari (856 milioni). Nel 1972 viene decisa l'adesione al Centro meccanografico di Treviglio, al fine di promuovere la meccanizzazione delle operazioni e dei sistemi di calcolo e migliorare velocità e sicurezza nella gestione dei dati e dei servizi alla clientela. Nel 1980 il numero dei soci aumenta a 362 e la zona di competenza autorizzata si estende anche al territorio di Peveragno. L'ammontare dei depositi risulta pari a 22,2 miliardi di lire, a fronte di impieghi per 7,35 miliardi, titoli di proprietà per 13,7 miliardi e corrispondenti debitori per 3 miliardi. In occasione del centenario di fondazione, con delibera assembleare del 9 ottobre 1988 viene approvato il nuovo statuto della Cassa, che ne determina la trasformazione in società cooperativa a responsabilità limitata. La ricorrenza del centenario viene celebrata con la promozione di una serie di iniziative sociali, sportive e di carattere ricreativo, che proseguono fino all'anno successivo culminando nell'inaugurazione del palazzetto polivalente "C. Giraudo", costruito dall'ente e donato all'amministrazione comunale per funzionare a servizio della popolazione. Il 19 luglio 1990 avviene l'installazione del primo sportello automatico Bancomat presso la sede della società e l'8 novembre dello stesso anno viene inaugurata la filiale di Borgo San Giuseppe in Cuneo, primo degli sportelli avviati nel capoluogo provinciale. Dal 1990 al 1994, mentre il numero dei soci raggiunge le 792 unità e la zona di competenza dell'istituto si allarga ai comuni di Beinette, Borgo San Dalmazzo, Busca, Castelletto Stura, Centallo, Limone Piemonte, Roccavione, Tarantasca, Vernate e Vignolo, la massa fiduciaria conosce uno sviluppo che la porta da 95,5 a 142,5 miliardi di lire, di cui circa 100 impiegati in titoli. Sono inoltre funzionanti 4 dipendenze, in Cuneo (2), Fontanelle e Peveragno. Dopo l'entrata in vigore del Testo unico di regolamentazione del credito cooperativo (DL n. 385/93), il 6 maggio 1995 l'istituto cambia denominazione e categoria bancaria, trasformandosi nella Cassa Rurale ed Artigiana di Boves Banca di Credito Cooperativo. Al termine dell'esercizio 1997 la Banca conta 42 dipendenti, 5 sportelli operativi e consegue un utile netto di 4 miliardi di lire, a fronte di impieghi per 232 miliardi, classificandosi per dimensione tra i primi 30 istituti bancari del Piemonte. Oltre alla sede centrale di Boves, attualmente la Banca ha filiali operative in Borgo San Dalmazzo, Borgo San Giuseppe, Cuneo, Fontanelle, Madonna dell'Olmo, Peveragno, Roccavione. È presieduta dal 2008 da Sergio Marro e diretta dal 2010 da Ivano Pellegrino. A fine esercizio 2021 presenta a bilancio un attivo patrimoniale di 644,5 milioni di euro e consegue un utile netto d'esercizio di 2,3 millioni di euro. È l'istituto di credito cooperativo più longevo d'Italia.


Sede legale

  • Boves (CN) [Piazza dell'Olmo; dal 1966 Piazza Italia]

Capitale sociale

  • [31 dicembre 1930] 256.320 Lire italiane
  • [31 dicembre 1935] 473.000 Lire italiane [Riserve]
  • [31 dicembre 1940] 574.000 Lire italiane
  • [31 dicembre 1950] 4.437.225 Lire italiane [Quote sociali e riserve]
  • [31 dicembre 1960] 62.784.660 Lire italiane [Quote sociali e riserve]
  • [31 dicembre 1970] 188.562.151 Lire italiane [Capitale sociale e riserve]
  • [31 dicembre 2019] 44.590.836 Euro [Patrimonio netto]
  • [31 dicembre 2021] 48.875.000 Euro [Patrimonio netto]

Forma giuridica

  • [7 ottobre 1888] Società cooperativa in nome collettivo a responsabilità illimitata
  • [7 agosto 1956] Società cooperativa a responsabilità illimitata
  • [9 ottobre 1988] Società cooperativa a responsabilità limitata

Categoria bancaria

  • [7 ottobre 1888] Cassa rurale [Cassa Rurale di Prestiti]
  • [20 marzo 1938] Cassa rurale e artigiana
  • [6 maggio 1995] Banca di credito cooperativo

Fonti archivistiche

  • Camera di Commercio di Cuneo (Cuneo)
    Camera di commercio di Cuneo, Registro imprese - Fascicoli
    Fasc. Rea 857
  • ASBI - Archivio storico Banca d'Italia (Roma)
    Fondo Banca d'Italia, sottofondo Vigilanza (1926-1961)
    Pratiche n. 5096, ff. 1-2; n. 5097, ff. 1-2; n. 5098, f. 1; n. 10882
  • Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia "Mario Romani" (Milano)
    Atti costitutivi di cooperative di credito (credito cooperativo cattolico e casse rurali in Italia fino al 1920)
    b. 1, f. 2
  • Federcasse / Archivio Storico del Credito Cooperativo (Roma)
    Ente Nazionale delle Casse Rurali Agrarie ed Enti Ausiliari (Encra)
    b. 1, f. 3

Fonti bibliografiche

  • MAIC, Bollettino ufficiale delle Società per azioni. Situazioni mensili dei conti delle società aventi per principale oggetto l'esercizio del credito, dal 1883 (1901 e 1911)
  • ABI, Annuario delle aziende di credito e finanziarie, dal 1921 al 1993 (1951 e 1961)
  • Casse rurali ed artigiane. Annuario, dal 1968 (1970; 1981/82)
  • Grosso Alessia, Rescigno Gerardo, Il sistema finanziario piemontese. Tendenze e prospettive, Rapporto Ires Piemonte, Torino, IRES, 2000
  • Cerutti Dino, 1888-2003. Cassa rurale ed artigiana di Bòves centoquindici anni di storia, Bòves, Cassa rurale ed artigiana di Bòves, 2004

Galleria

Autore: Maurizio Romano | Ultima modifica: 14 febbraio 2023