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Istituto Italiano di Credito Marittimo

Roma (RM)

Data di costituzione: 13 settembre 1913

Data di incorporazione: 1937

Roma (RM)

L'istituto fu costituito in Roma il 13 settembre 1916 con lo scopo di finanziare le imprese marittime italiane e di esercitare il credito navale. Lo Statuto sociale del 1916 specificava l'intenzione di fornire capitale all'industria navale in qualsiasi "forma che la legge consente e sarà per consentire": la promozione di nuove imprese o la partecipazione alla loro costituzione; l'acquisto di azioni ed obbligazioni di società di navigazione; il finanziamento di tali società esercitato attraverso il riporto su azioni ed obbligazioni delle stesse società di navigazione; l'acquisto o la costruzione di navi per il noleggio; il mutuo garantito da pegno sulla nave. L'oggetto sociale comprendeva inoltre l'assicurazione marittima sulla navi oggetto di proprie operazioni, la partecipazione o la costituzione di imprese fornitrici dei materiali, dei macchinari e dei servizi necessari all'industria armatoriale ed ogni operazione commerciale, industriale o finanziaria "inerente all'oggetto sociale od anche mediatamente opportun[a] per il conseguimento di questo". Lo Statuto contemplava la possibilità di aprire sedi, succursali ed agenzie sia in Italia, sia all'estero. Le persone convenute per costituire la società intervennero nella maggior parte per conto di società di navigazione: L. Della Torre e P. Calapai in rappresentanza della Società di Navigazione Generale Italiana; il marchese F. Del Carretto in rappresentanza della "Italia"; M. Fileti in nome della "La Veloce" e D. Biancardi e D. Brunelli in nome del "Lloyd Italiano". Il pacchetto di maggioranza era detenuto dalla Società di Navigazione Generale Italiana, che possedeva 489.770 azioni delle 500.000 costituenti il capitale sociale. Nel consiglio di amministrazione sedevano inoltre, tra gli altri, C. Balduino, G. Marchesano e F. Weill. Aprì numerose sedi e filiali in Italia e in Europa (a Zurigo), oltre ad avere rappresentanze anche in America del Nord e del Sud. Nel 1920 il capitale venne elevato a 100 milioni e contestualmente le sue azioni furono ammesse al listino ufficiale della Borsa Valori di Milano, mentre nell'agosto del 1924 fu deliberato un nuovo aumento del capitale a 150 milioni, da versarsi gradualmente nel corso di dieci anni. Dopo aver acquisito il controllo di alcune banche in difficoltà in seguito alla crisi degli anni 1930, il Credito Marittimo, che era a sua volta entrato sotto il controllo dell'Istituto di Liquidazioni, venne assorbito nel 1933 dal neo costituito Istituto per la Ricostruzione Industriale, posto in liquidazione e chiuso nel 1937.


Sede legale

  • Roma (RM)

Capitale sociale

  • [1916] 50.000.000 Lire italiane [Interamente versato]
  • [1920] 100.000.000 Lire italiane
  • [1924] 150.000.000 Lire italiane [da versarsi gradualmente entro dieci anni]

Forma giuridica

  • [1916] Società anonima

Categoria bancaria

  • [1916] Società ordinaria di credito

Fonti archivistiche

  • ASBI - Archivio storico Banca d'Italia (Roma)
    Fondo Banca d'Italia, sottofondo Vigilanza (1926-1961)

Fonti bibliografiche

  • De Courten Ludovica, Marina mercantile e finanza. Il credito navale in Italia dall'Unità alla seconda guerra mondiale, in «Clio», 2, 1984, pp. 233-260
  • Le società quotate alla Borsa valori di Milano dal 1861 al 2000, De Luca Giuseppe (a cura di), Milano, Libri Scheiwiller, 2002 (pp. 288-289)

Autore: Giuseppe De Luca | Ultima modifica: 01 dicembre 2022