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Cassa di Sconto in Genova

Genova (GE)

Data di costituzione: 10 settembre 1856

Data di scioglimento: 28 febbraio 1895

Genova (GE)

Nasce nel settembre 1856 dal distacco della ex filiale della Cassa di Sconto torinese, che compare tra i soci fondatori insieme a Luigi Ricci, Antonio Rossi e i Fratelli Rocca q. Giovanni. Il capitale sociale è di 4 milioni di lire, elevabile a 12 milioni. Mantiene un forte legame di affari con la casa madre torinese. Nel 1867, su un totale di bilancio di 21 milioni di lire, detiene fondi pubblici e valori industriali per oltre 12 milioni (tra i quali figurano azioni del Banco Sete di Torino), a fronte di circa 7 milioni impiegati in sconti e anticipazioni. Raccoglie depositi in conto corrente per 16 milioni. Di fronte alle sempre maggiori difficoltà legate alla congiuntura di fine secolo, la Cassa è infine sciolta e messa in liquidazione nel 1895. Agli azionisti è offerta la possibilità di ottenere il rimborso in contanti o di sottoscrivere azioni della Banca Commerciale Italiana, che cura la liquidazione della Cassa e apre così una propria filiale a Genova. Alcuni esponenti della Cassa entrano nel Consiglio di amministrazione della banca milanese.


Sede legale

  • Genova (GE)

Capitale sociale

  • [1856] 4000000 Lire piemontesi
  • [1882] 4000000 Lire italiane

Forma giuridica

  • [10 settembre 1856] Società anonima

Categoria bancaria

  • [10 settembre 1856] Società ordinaria di credito

Fonti archivistiche

  • Archivio centrale dello Stato (Roma)
    MAIC, Direzione generale credito e previdenza, Industrie banche e società
    b. 214, fasc. 1361
  • ASIP - Archivio Storico Intesa Sanpaolo (Milano-Roma)
    Banca Commerciale Italiana (ASI-BCI) - Presidenza e Consiglio di Amministrazione della BCI, Verbali, Verbali del Consiglio di amministrazione
    vol. I, ff. 13-14

Fonti bibliografiche

  • Galli Anna Maria, La Formazione e lo sviluppo del sistema bancario in Europa e in Italia, Milano, Vita e Pensiero, 1992 (p. 347)
  • Polsi Alessandro, Alle origini del capitalismo italiano: Stato, banche e banchieri dopo l’Unità, Torino, Einaudi, 1993 (pp. 12-13)

Autore: Enrico Berbenni | Ultima modifica: 29 dicembre 2022