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Fratelli Ceriana S.p.a. Banca

Torino (TO)

Data di costituzione: 1850

Data di incorporazione: 31 dicembre 1993

Torino (TO)

Altre denominazioni

  • F.lli Ceriana [1850]
  • Fratelli Ceriana [27 aprile 1886]
  • Fratelli Ceriana S.p.a. Banca [1953]

La famiglia Ceriana, originaria di Valenza (Alessandria), fin dalla Restaurazione si specializza nella filatura della seta, riuscendo a gestire impianti con circa una sessantina di lavoratrici. I fratelli Carlo, Vincenzo e Pietro costituiscono, nel 1850, una Banca, la "F.lli Ceriana" (direttore è Carlo Ceriana), con sede a Torino, oltre che una Società per la filatura. Il capitale sociale è fissato a 400.000 lire piemontesi e le operazioni principali sono a sostegno delle attività economiche della famiglia, benché non manchino servizi creditizi verso terzi. Tra le prime operazioni si annovera la costituzione della Società anonima Banco sete (capitale di 4 milioni di lire piemontesi), attraverso l'unione con altri banchieri torinesi quali Defernex, Ogliani e Duprè (cfr. fonti - L. Scalpelli). Parallelamente, contribuisce a fondare la Cassa di sconto di Torino e quella di Genova. Come nel caso di altri importanti banchieri torinesi, stretti sono i legami con i Rothschild, che agevolano la fusione fra la Cassa di sconto di Torino e il Banco sete, dando origine al Banco sconto e sete. Così prende avvio una fase di sviluppo, con il conseguente interesse a partecipare al miglioramento delle infrastrutture del Regno, potendo creare più agevoli vie commerciali con l'estero. La famiglia Ceriana ha un ruolo attivo nella fondazione della Società ferroviaria torinese, specializzandosi in un settore che avrebbe coltivato fino alla fine del secolo. Inoltre, ricopre un ruolo attivo nella fondazione della Banca di Torino (1871; Francesco Ceriana ne è il presidente) e di altre società nel settore industriale.
Il 1° giugno 1866 i fratelli Ceriana trasformano la propria banca in società in nome collettivo, dotata di un capitale di 400.000 Lire. L'attvità dichiarata è "la compera e vedita di seta ed operazioni di banca sotto la firma comune di tutti i soci". La "F.lli Ceriana" subisce un ulteriore cambiamento nel 1886, quando il 27 aprile, con atto rogato dal notaio Domenico Bargarello, si costituisce in società in accomandita semplice (con la denominazione "Fratelli Ceriana"). Otto sono i soci: Francesco Ceriana, Vincenzo Ceriana, Giuseppe Maspero (soci responsabili), Pier Carlo Ceriana Mayneri, Ludovico Ceriana Mayneri, Michele Ceriana Mayneri, Mario Ceriana e Pietro Ceriana. Questi ultimi due, in quanto non raggiunta la maggiore età, sono posti sotto la responsabilità della madre, Teresa Rocca. Immutato rimane il fondo di dotazione, mentre la durata della banca viene fissata al 31 maggio 1891, poi rinnovata ogni tre anni fino al 1917. Le zone di attività sono quelle del Torinese, dell'Astigiano e dell'Alessandrino, dove la famiglia possiede diversi stabilimenti tessili. Il periodo a cavaliere tra il XIX e XX secolo è caratterizzato da un andamento degli utili in positivo. Questo porta la Banca Fratelli Ceriana ad avere un ruolo da protagonista nella fondazione della FIAT, per la quale diviene l'istituto di credito di fiducia. A tal proposito, nel 1908 interviene, in concerto con la Banca Grasso e Marsiglia e la Banca Commerciale Italiana, per reintegrare il capitale della società autonomiblistica. Inoltre, negli anni successivi, partecipa agli aumenti di capitale della FIAT. Il bilancio del 1909 restiuisce una situazione estremamente positiva, con utili di 37.146,13 lire.
Il periodo declinante inizia con lo scoppio della Prima guerra mondiale, che causa una forte incertezza, tanto da spingere la famiglia Ceriana a chiedere al notaio Ernesto Torretta di prorogare la durata della banca di anno in anno. Le persistenti difficoltà post-belliche portano all'atto rogato dal notaio nel dicembre 1920, con il quale la società viene risolta e messa in liquidazione dai soci gerenti Vincenzo Ceriana, Amedeo Ceriana e Michele Ceriana Mayneri, che possono procedere sia unitamente che separatamente. Contestualmente, tuttavia, sempre con atto del notaio Torretta, l'11 dicembre 1920 si costituisce la Banca Fratelli Ceriana, società anonima, che mantiene la stessa sede legale. Presidente è Amedeo Ceriana e vicepresidente Francesco Bensa. Il capitale sociale è di 8.000.000 di lire, con azioni del valore di 500 lire ciascuna; il riparto degli utili è suddiviso in 10% alla riserva e il 90% agli azionisti. Nel 1926 si procede all'aumento del capitale, giunto a 12.000.000 con valori azionari rimasti invariati. Il decennio 1926-1936, interessante per indagare la vita della Banca durante la grande crisi finanziaria, registra una riduzione del patrimonio immobiliare, ma un aumento dei titoli e dei depositi. Questi i dati relativi agli utili: 647.991 L. (1926), 676.120 L. (1927), 704.962 L. (1928), 698.453 L. (1929), 7.938 L. (1930), 102.866 L. (1931), 87.081 L. (1932), 3.849 L. (1933), 17.472 L. (1934), 604.095 L. (1935), 665.518 L. (1936). Come si può notare, dopo il momento di maggiore crisi, la Banca si riprende, raggiungendo gli utili pre-1929, finanche superandoli. Nel 1936 l'attivo è di 71.110.743,93 lire, mentre il passivo 52.740.683,98 lire.
La Banca "Fratelli Ceriana" sopravvive al secondo conflitto mondiale, trasformandosi, nel 1953, in società per azioni, assumendo una nuova denominazione: "Fratelli Ceriana S.p.a. Banca", che mantiene fino al suo sciogliemento. Il nuovo capitale sociale è fissato in 60.000.000 lire. Presidente del Consiglio di amministrazione è Francesco Bensa. Nel 1958 Bensa propone un aumento del fondo di dotazione, per raggiungere i 100.000.000 di lire, attraverso l'emissione di 80.000 azioni da 500 lire ciascuna, di cui 64.000 a pagamento e 16.000 mediante l'utilizzo di denaro di rivalutazione per conguaglio monetario (cfr. fonti - Gazzetta Ufficiale). Negli ultimi decenni del XX secolo la banca conferma il trend positivio, registrando un aumento dell'attivo, che porta a un aumento del capitale sociale, fino alla cifra di 18.000.000.000 lire, corrispondente a 600.000 azioni ordinarie del valore nominale di 30.000 lire. Il fondo di riserva è di 14.741.995.124 lire. È attiva a Torino e a Asti con sei sportelli.
Il 18 dicembre 1993 l'Assemblea straordinaria degli azionisti della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza (capitale sociale 1.000.095.186.000 lire, corrispondenti a 1.000.095.186 azioni ordinarie del valore nominale di 1.000 lire; fondo di riserva 294.851.070.623 lire) approva all'unanimità la fusione per incorporazione della Fratelli Ceriana S.p.a. Banca, istituto del quale la Cassa detiene il 59,31%, lasciando il resto agli azionisti privati. A quel momento la Fratelli Ceriana S.p.a. Banca presenta una raccolta totale di 22.550 miliardi e un totale impieghi di 7.380 miliardi. Oggi fa parte del gruppo Crédit Agricole.


Numero del tribunale: TO 748/1920

Sede legale

  • Torino (TO) [via Lagrange n. 3]

Capitale sociale

  • [1850] 400.000 Lire piemontesi
  • [1866] 400.000 Lire italiane
  • [1920] 8.000.000 Lire italiane [Azioni L. 500 ciascuna]
  • [1926] 12.000.000 Lire italiane [Azioni L. 500 ciascuna]
  • [1953] 60.000.000 Lire italiane [Azioni L. 500 ciascuna]
  • [1958] 100.000.000 Lire italiane [Azioni L. 500 ciascuna]
  • [1991] 18.000.000.000 Lire italiane [Azioni da L. 30.000 ciascuna]

Forma giuridica

  • [1850] Ditta individuale
  • [1 giugno 1866] Società in nome collettivo
  • [27 aprile 1886] Società in accomandita semplice
  • [11 dicembre 1920] Società anonima
  • [1953] Società per azioni

Categoria bancaria

  • [1850] Ditta bancaria

Fonti archivistiche

  • Camera di Commercio di Torino (Torino)
    Camera di commercio di Torino, Registro Ditte - serie Registri
    Registro n. 6
  • Camera di Commercio di Torino (Torino)
    Cancelleria commerciale del Tribunale di Torino - Registro delle società commerciali, serie Registri
    Registro n. 29

Fonti bibliografiche

  • Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana, dal 1946 (n. 79 del 1° aprile 1958)
  • Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana (Ceriana Francesco, vol. 23 (1979))

Autore: Carlo Bazzani | Ultima modifica: 22 dicembre 2022