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Banca Popolare Agricola Commerciale di Tortona

Tortona (AL)

Data di costituzione: 30 luglio 1871

Data di incorporazione: 10 marzo 1968

Tortona (AL)

Altre denominazioni

  • Banca Popolare di Tortona [1871] - [forma abbreviata]

La Banca Popolare Agricola Commerciale di Tortona è costituita con atto del notaio Gaspare Mossa il 30 luglio 1871. In quegli anni il Tortonese si mostra particolarmente vivace in materia di credito, con la fondazione di diverse banche. L’istituto nasce per iniziativa della borghesia di professionisti, artigiani, commercianti insieme alla grande proprietà terriera della nobilità locale e non, con a capo Fausto Pincetti, figura di spicco della Tortona del tempo: sindaco della città, resta poi in carica per trent'anni come consigliere provinciale. Pincetti non solo promuove la fondazione della popolare tortonese, ma ne rimane anche presidente per oltre cinquant'anni, sino alla sua morte nel 1928. L'idea della popolare nasce nell'ambito di questa classe dirigente e molti consiglieri comunali ne sono anche soci fondatori e poi amministratori. Le commistioni tra Comune e Banca, nel primo periodo di operatività dell'istituto, sono evidenti. Del gruppo promotore fa anche parte il deputato locale conte Carlo Leardi, membro di una delle più importanti famiglie della zona e promotore della vicina Banca Popolare di Viguzzolo. Il capitale iniziale della popolare tortonese è di 30.000 lire, diviso in 600 quote da 50 lire ciascuna. I soci sottoscrittori sono 162 e le partecipazioni molto frazionate. Posseggono quote le Società operaie di Tortona, Viguzzolo, Volpedo, Casalnoceto, Pontecurone, che in seguito danno però vita a una propria banca, la Piccoli Prestiti. I bilanci del primo decennio dimostrano lo slancio dell'ente. L'incremento medio dei depositi a risparmio e in conto corrente in questo periodo è del 26%, superando la cifra di due milioni di lire nel 1882. Gli utili crescono mediamente del 22%. Fino alla fine del secolo, la banca continua nella sua crescita, che non pare intaccata dalla crisi degli anni Novanta. In occasione della prima, trentennale scadenza statutaria, si fa strada tra gli amministratori la proposta di trasformare la popolare in cassa di risparmio, ma il progetto viene abbandonato (la Cassa di Tortona nascerà nel 1911). La Popolare, dopo aver superato la difficile congiuntura successiva alla Prima guerra mondiale, deve confrontarsi durante gli anni Venti e Trenta con una accresciuta concorrenza, per via della presenza in città delle filiali degli istituti a dimensione nazionale e interregionale. Nel secondo dopoguerra, la Popolare entra in una fase caratterizzata da un certo immobilismo, non riuscendo ad ampliare il suo raggio di azione e la sua incidenza sull'economia locale. La banca è quindi colta di sorpresa dalla crisi locale che si manifesta negli anni Sessanta con il fallimento e il ridimensionamento di diverse attività. L'istituto riesce negli ultimi anni a compiere un certo risanamento, ma non ha più la capacità di continuare un'autonoma attività. Il 10 marzo 1968, l’Assemblea dei soci delibera infine la fusione per incorporazione nella Popolare di Novara.


Sede legale

  • Tortona (AL)

Capitale sociale

  • [1871] 30.000 Lire italiane
  • [1875] 115.808,38 Lire italiane

Forma giuridica

  • [30 luglio 1871] Società anonima cooperativa

Categoria bancaria

  • [30 luglio 1871] Banca popolare

Fonti archivistiche

  • ASBI - Archivio storico Banca d'Italia (Roma)
    Fondo Banca d'Italia, sottofondo Vigilanza (1926-1961)

Fonti bibliografiche

  • Banche e sviluppo economico nel Piemonte meridionale in epoca contemporanea. Dallo Statuto albertino alla caduta del fascismo, 1848-1943, Bermond Claudio (a cura di), Torino, Centro Studi Piemontesi, 2001 (pp. 225, 229, 321-324)

Soggetto incorporante

· Banca Popolare di Novara

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Autore: Enrico Berbenni | Ultima modifica: 13 febbraio 2023