Nell'edizione del 23 luglio 1878 de Il Saviglianese si dava notizia che il giorno 15 aveva iniziato la propria attività la Banca F.S. Rossi a Savigliano. Francesco Santorre Rossi era persona conosciuta negli ambienti economici della cittadina in quanto, fino a quel momento, aveva lavorato come capo contabile presso la Banca Popolare Agricola di Savigliano. La sede della banca si trovava al secondo piano di Casa Lagrand in piazza Vecchia. L'attività bancaria comprendeva - come si deduce da un'inserzione pubblicitaria - lo sconto di effetti con scadenza non superiore ai 6 mesi, l'apertura di conti correnti e a cadenza fissa, l'emissione di assegni su piazze “ove ha corrispondenti“ e la compravendita di fondi pubblici, valori industriali e, infine, altre operazioni per conto di terzi. L'esistenza della banca, come dichiarava lo stesso Rossi nella denuncia d'esercizio presentata alla Camera di Commercio di Cuneo nel giugno del 1911, non avrebbe avuto un andamento lineare visto che si sarebbe interrotta nel 1882 per riprendere solo per un paio d'anni dal 1899 al 1901. In effetti, nel 1882 Rossi aveva ceduto la sua attività all’Unione Banche Piemontese e Subalpina che riuscì così a insediarsi in un mercato ritenuto particolarmente appetibile per le sue officine ferroviarie e la sua prospera agricoltura. La ex casa bancaria era quindi trasformata in succursale dell’importante istituto torinese e il Rossi ne aveva assunto la direzione fino al 1890. Qualche anno più tardi, sul finire del secolo, aveva riavviato l'attività ma anche questa volta per poco tempo.