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Banca popolare cooperativa commerciale

Acqui Terme (AL)

Data di costituzione: 11 agosto 1868

Data di fallimento: 1911

Acqui Terme (AL)

La Banca popolare cooperativa commerciale di Acqui nasce l'11 agosto 1868, con la durata di 30 anni. L'iniziativa è assunta da un personaggio di spicco come il senatore Giuseppe Saracco. Il comitato promotore si compone - secondo uno schema usuale - del sindaco, Giovanni Furno, dei fratelli Donato e Giuseppe Ottolenghi (appartenenti alla famiglia che già esercitava il credito ad Acqui), del banchiere David Leon Debenedetti, di Gioanni Borreani e di Guido Pastorino. La fondazione avviene sotto l'egida e con la collaborazione del locale comizio agrario. Lo scopo della popolare è di "favorire le piccole industrie agricole e commerciali procacciando preferibilmente il credito ai suoi azionisti col mezzo della mutualità e del risparmio, e di rendere fruttiferi i risparmi dei soci azionisti" (art. 2 dello Statuto). La Popolare di Acqui nasce con la denominazione e le funzioni di banca popolare e di cassa di risparmio, caso non unico che testimonia l'iniziale commistione/confusione istituzionale tra banche popolari e casse di risparmio. A seguito delle osservazioni e delle richieste del ministero, l'operatività della popolare viene chiaramente divisa da quella della cassa di risparmio, che agisce con una propria struttura diventando così una sorta di banca autonoma, sia pure sotto la medesima amministrazione come in altri casi analoghi. Il capitale iniziale, stabilito in 30.000 lire, è diviso in 1.200 azioni, di cui 300 inusualmente riservate a soci non residenti ad Acqui e ad enti morali.
Dopo un avvio difficile, la banca conosce uno sviluppo notevole, segnato da un aumento di capitale a 200.000 lire nel 1877 e da una significativa crescita della raccolta (539.000 lire nel 1872, due milioni nel 1877). L'espansione territoriale, quasi immediata con l'apertura degli sportelli di Cortemilia e Agliano, non dà i frutti sperati, costringendo alla chiusura del primo, ma non di Agliano.
Al 31 dicembre 1881 l'attivo di bilancio è di circa 2,8 milioni di lire. Nel 1882 il Consiglio di amministrazione è composto dal senatore Giuseppe Saracco (presidente in carica, salvo un breve periodo iniziale, fino alla sua morte nel 1907 ), Giovanni Furno (vicepresidente) e dai consiglieri Maggiorino Garbarino, Giuseppe Barone, Luigi Lupi, Giacomo Roffredo, Noverino Gavotti, Emilio Bisio e Gio. Battista Caligaris.
Il presidente Saracco muore nel 1907 e da quel momento l'istituto comincia il suo declino. Non riuscendo ad adeguarsi e ad affrontare le oscillazioni di mercato, nel 1911 entra infine in liquidazione.


Sede legale

  • Acqui Terme (AL) / Acqui

Capitale sociale

  • [11 agosto 1868] 30.000 Lire italiane [Diviso in 1.200 azioni da 25 lire ciascuna]
  • [5 novembre 1871] 200.000 Lire italiane [Delibera assembleare]
  • [1888] 400.000 Lire italiane
  • [31 dicembre 1911] 376.450 Lire italiane

Forma giuridica

  • [11 agosto 1868] Società anonima cooperativa

Categoria bancaria

  • [11 agosto 1868] Banca popolare

Fonti archivistiche

  • Archivio centrale dello Stato (Roma)
    MAIC, Direzione generale credito e previdenza, Industrie banche e società
    b. 145, fasc. 1115

Fonti bibliografiche

  • MAIC - Divisione industria, commercio e credito, Le società cooperative di credito e banche popolari, le società ordinarie di credito, le società ed istituti di credito agrario e gli istituti di credito fondiario, dal 1887 (anno 1888)
  • Banche e sviluppo economico nel Piemonte meridionale in epoca contemporanea. Dallo Statuto albertino alla caduta del fascismo, 1848-1943, Bermond Claudio (a cura di), Torino, Centro Studi Piemontesi, 2001 (pp. 302-304)

Autore: Enrico Berbenni | Ultima modifica: 19 dicembre 2022