Banca Popolare di Genova | Banche Italiane

L'istituto di credito è autorizzato con Regio Decreto 8 giugno 1868. Del comitato promotore fa parte anche l'allora sindaco di Genova, Andrea Podestà, in qualità di presidente onorario. La banca nasce per rivolgersi a operai, piccoli industriali e commercianti. Inoltre, sostiene e promuove altre iniziative cooperative e svariate società di mutuo soccorso. Interviene a favore della Banca Popolare di Sampierdarena, entrata in crisi tra il 1880 e il 1881, favorendone il risanamento. Promuove, pur con qualche difficoltà, il credito popolare attraverso la costituzione di piccole banche nei centri minori della Liguria. Un'ispezione governativa del 1879 mette però in luce diverse irregolarità passate e il coinvolgimento in operazioni aleatorie. Nel 1893 entra in crisi e ottiene una moratoria, ma nel 1896 il tribunale ne dichiara il fallimento.

Sede legale

Genova (GE)

Capitale sociale

[6 giugno 1867] 35.000 Lire italiane
[19 luglio 1868] 185.000 Lire italiane [Delibera assembleare]
[13 febbraio 1870] 585.000 Lire italiane [Delibera assembleare]
[10 aprile 1870] 1.000.000 Lire italiane [Delibera assembleare]
[3 dicembre 1872] 6.000.000 Lire italiane [Delibera assembleare]
[10 maggio 1874] 4.200.000 Lire italiane [Delibera assembleare]
[25 luglio 1875] 3.000.000 Lire italiane [Delibera assembleare]
[25 maggio 1879] 2.000.000 Lire italiane [Delibera assembleare]
3.000.000 Lire italiane [Aumento di capitale tra il 10.4.1870 e il 3.12.1872]

Forma giuridica

[6 giugno 1867] Società anonima cooperativa

Categoria bancaria

[6 giugno 1867] Banca popolare

Fonti archivistiche

Archivio centrale dello Stato (Roma)
MAIC, Direzione generale credito e previdenza, Industrie banche e società
b. 164, fasc. 1189; b. 165, fasc. 1189

Fonti bibliografiche

Credito e cooperazione. Organo dell'Associazione fra le banche popolari, della Società mutua d'assicurazione "La Popolare" e del Patronato dei sindacati agricoli (15.1.1893, 15.12.1893)