Data di costituzione: 4 aprile 1884
Data di fallimento: 15 aprile 1930
All'inizio di aprile del 1884, il banchiere e cavalier David Levi apriva una ditta individuale in via Trieste n. 17 a Pinerolo con lo scopo di effettuare operazioni bancarie. Nel 1906, Beniamino Ghigo che da tempo lavorava nella banca prima in qualità di impiegato e poi di procuratore entrava come socio nella nuova società in nome collettivo. Nel dicembre del 1909, in seguito al ritiro di David Levi, l'impresa si consolidava nel solo Ghigo. A partire dagli anni Venti, “delineandosi il periodo di facili affari“ anche la banca pinerolese aveva avviato una serie di operazioni rischiose e imprudenti che l'avrebbero portata sui limiti del baratro. Non a caso anche l'ispettore della Banca d'Italia scriveva nel novembre del 1927 che "questo Istituto era quello che svolgeva il maggior lavoro sulla piazza, oggi ha perduta gran parte della fiducia che un tempo inspirava e dal ceto bancario locale viene giudicato poco favorevolmente".
Il colpo decisivo, oltre ad una gestione avventata e una cattiva amministrazione, veniva inferto all'inizio dell'aprile del 1930 dalla morte improvvisa del titolare Beniamino Ghigo. La banca aveva sede ancora in casa Levi, scomparso quattro anni prima, in due vani occupati anche da due impiegati, un cassiere e un fattorino. L'esame dei bilanci al 30 aprile 1929, così come riportava il curatore fallimentare, mostrava depositi per circa 3 milioni di lire e una lunga serie di crediti solo apparentemente esigibili. Emergeva, fatto ancor più grave, il tentativo del Ghigo di nascondere la verità ai suoi clienti e tutta una serie di promesse mai mantenute.
Sede legale
Capitale sociale
Forma giuridica
Categoria bancaria
Fonti archivistiche
Fonti bibliografiche
Autore: Geoffrey Pizzorni | Ultima modifica: 20 dicembre 2022