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Monte di Pietà di Gavi

Gavi (AL)

Data di costituzione: 1611

Data di cessazione: [dopo 1926]

Gavi (AL)

Il Monte di Pietà, nato nel 1611, ha come scopo il sostegno mediante prestito su pegno ai soli abitanti di Gavi in condizioni di bisogno. Questa realtà si inserisce, come le altre del circondario, nel processo istitutivo di enti che svolgevano il duplice compito assistenziale e di offerta di credito alla popolazione. La loro capillarità era in risposta alle accresciute necessità nell'uno e nell'altro senso della società d'età moderna. La natura ibrida della sua amministrazione, dove forte era il controllo del notabilato locale e allo stesso tempo era d'uso affidarle ad un ente religioso o confraternale affinché lo gestisse e desse seguito alle opere di carità. A Gavi era il caso della Confraternita Nostra Signora dell'Assunta (Turchini), la quale gestiva il Monte di Pietà per il prestito senza interesse su semplice pegno. La direzione era a turno tra i membri dell'amministrazione. Nel 1906 veniva approvato un nuovo Statuto che stabiliva tra l'altro come i prestiti fossero senza interessi e dovessero ammontare a minimo 1 lira e massimo 80 lire. A garanzia del prestito il pegno aveva valore per 2 anni ed era rinnovabile per un altro. Il suo patrimono al 1906 era di 85.740 lire. Il Monte risulta ancora attivo nel 1926.


Sede legale

  • Gavi (AL)

Capitale sociale

  • [1902] 93.261 Lire italiane
  • [1906] 85.740 Lire italiane
  • [1926] 80.801 Lire italiane

Forma giuridica

  • [1611] Ente morale

Categoria bancaria

  • [1611] Monte di pietà

Fonti archivistiche

  • ASBI - Archivio storico Banca d'Italia (Roma)
    Fondo Banca d'Italia, sottofondo Vigilanza (1926-1961)

Fonti bibliografiche

  • MAIC, Le Casse ordinarie di Risparmio in Italia dal 1822 al 1904. Notizie storiche presentate all'Esposizione di Milano del 1906, Roma, Tipografia Nazionale di Giovanni Bertero e C., 1906 (anno 1904)
  • Banche e sviluppo economico nel Piemonte meridionale in epoca contemporanea. Dallo Statuto albertino alla caduta del fascismo, 1848-1943, Bermond Claudio (a cura di), Torino, Centro Studi Piemontesi, 2001 (p. 48)

Autore: Giacomo Lorandi | Ultima modifica: 19 dicembre 2022