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Cassa di Risparmio e Monte di Pietà di Casale Monferrato

Casale Monferrato (AL)

Data di costituzione: 1577

Data di incorporazione: 1927

Casale Monferrato (AL)

Altre denominazioni

  • Monte di pietà di Casale Monferrato [1577]
  • Cassa Risparmio e Monte di Pietà di Casale Monferrato [1853]

Il Monte di Pietà fu fondato nel 1577 per volontà del vescovo Benedetto Erba, quale istituzione volta al prestito su pegno in favore dei bisognosi della città di Casale e del territorio. Se il primo passo lo fece la Chiesa locale, a fornire i capitali per permettere la vita dell'ente fu la comunità con una sottoscrizione. La struttura del Monte prevedeva un Consiglio d'amministrazione, che sin dai primi mesi era stato impegnato nella risoluzione dell'annoso problema di come trovare le risorse per compiere il suo mandato, missione che coinvolse attivamente la Confraternita di S. Maria della Misericordia, fortemente legata all'ente.
Il prestito, per volere dei suoi fondatori, doveva essere senza interessi, tuttavia però al momento di avere l'approvazione ducale degli Statuti, questi furono modificati nella direzione di una minore dipendenza dal denaro raccolto dalla Confraternita e verso una sua maggiore autosufficenza, in particolare attraverso la richiesta di un interesse del 2,5% (passato poi al 4%). Nelle decisioni del duca emerse chiaramente la volontà di sottrarre al potere religioso un istituto che fu fondamentale per la vita economica casalese e continuò ad esserlo ancora nel XVII e nel XVIII secolo.
A partire dal 1853 il Monte fu tra i fondatori della locale Cassa di Risparmio e da quell'anno le vicende dei due enti andarono di pari passo. Era l'atto stesso di costituzione a determinare il legame tra il nuovo istituto e il Monte di pietà locale, dove fu indicato come da quest'ultimo fosse nata l'idea di creare ed aggregare allo stesso una Cassa per il bene delle classi lavoratrici e meno agiate di tutto il territorio circonvicino. Fu quindi approvato un regolamento ad hoc e diverso dall'istituto pio. La dualità dell'istituzione se da una parte prevedeva bilanci e una gestione amministrativa separata, dall'altra fu innegabile – lo mostrarono i fatti – come fossero fortemente uniti.
Già pochi anni dopo la sua nascita si ritagliò una posizione di rilievo nel Regno per l'ammontare dei depositi (115.946 lire). Questo andamento positivo durò per tutta la seconda metà dell'Ottocento e ancora sino agli anni Venti del secolo successivo. Grazie anche alla forza del suo fiorente Monte, si ebbe un'espansione rapida e ramificata nel territorio, che portò all'apertura di filiali e all'assunzione di nuovo personale (depositi per 1.768.740 lire per il 1922). Nuove filiali ampliarono il giro d'affari della Cassa: Ticinetto, Casorzo e Sala Monferrato. Il successo fu anche dovuto alle condizioni con cui erogava prestiti, con un tasso medio del 5%, che scendeva al 4% per i depositi di piccole-medie entità. L'andamento positivo della banca nascose però una gestione poco oculata, che si manifestò in tutta la sua gravità nel 1924. Il primo a farne le spese fu il direttore, licenziato a causa della sua gestione degli investimenti e per aver trascurato i conti dell'istituto. In particolare furono le cattive operazioni fatte dalla dirigenza dell'istituto di credito ad aver eroso il patrimonio, mettendo in pericolo i depositi. Per scongiurare la liquidazione si decise di aprire una trattativa con la Cassa di risparmio di Torino, che si concludese positivamente con l'incorporazione nell'istituto torinese della cassa casalese (1927): «N. 2719. R. decreto 22 dicembre 1927, col quale, sulla proposta del Ministro per l'economia nazionale, si provvede per la sua fusione della Cassa di risparmio e Monte di pieta' di Casale Monferrato con la Cassa di risparmio di Torino».


Sede legale

  • Casale Monferrato (AL)

Capitale sociale

  • [1861] 667.952 Lire italiane
  • [1900] 212.309 Lire italiane
  • [1904] 189.449 Lire italiane

Forma giuridica

  • [1577] Ente morale

Categoria bancaria

  • [1577] Monte di pietà
  • [1853] Cassa di risparmio ordinaria

Fonti bibliografiche

  • MAIC - Direzione generale della statistica, Statistica dei Monti di pietà nell'anno 1896, Roma, Bertero, 1899
  • MAIC, Le Casse ordinarie di Risparmio in Italia dal 1822 al 1904. Notizie storiche presentate all'Esposizione di Milano del 1906, Roma, Tipografia Nazionale di Giovanni Bertero e C., 1906
  • Gozzini Umberto, Dizionario delle banche, banchieri e casse di risparmio d'Italia, Ancona, Stab. Tipografico del commercio, 1924
  • Banche e sviluppo economico nel Piemonte meridionale in epoca contemporanea. Dallo Statuto albertino alla caduta del fascismo, 1848-1943, Bermond Claudio (a cura di), Torino, Centro Studi Piemontesi, 2001 (403-405)

Autore: Giacomo Lorandi | Ultima modifica: 05 gennaio 2023