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Cassa di Risparmio di La Spezia

La Spezia (SP)

Data di costituzione: 28 giugno 1842

Data di incorporazione: 2019

La Spezia (SP)

Il 28 giugno 1842 il re Carlo Alberto approva l’erezione della Cassa di Risparmio di Spezia richiesta dalla Commissione amministrativa dell’Ospedale civile di Sant’Andrea, sito nell’omonima città. Nello stesso giorno l’esistente Monte di Pietà di Spezia viene unito alla Cassa di Risparmio. Sebbene l’atto formale di costituzione risalga al 1842, la Cassa – essendo stata fondata in unione con il Monte di Pietà – ha radici che si possono correlare a quelle di questo istituto, la cui origine risale al 1597. Dopo la temperie napoleonica il Monte, che nel corso del tempo aveva funzionato non sempre in modo efficiente, viene formalmente ricostituito nel 1837. Nel 1841, l’Intendente della Provincia, per conto dell’amministrazione sabauda, sollecita la Commissione amministrativa dell’Ospedale a valutare l’opportunità di costituire la Cassa di Risparmio, al fine di soccorrere il maggior numero di individui che si trovano nel bisogno. Il 22 gennaio 1842, infine, la Commissione dell’Ospedale chiede l’autorizzazione per la costituzione della Cassa. Nel 1842 la Cassa di Risparmio, dunque, nasce da un concetto previdenziale e assistenziale, al fine di fornire un supporto sociale alle persone meno abbienti, sviluppando tra l’altro il senso del risparmio fra i “lavoratori manuali”. In questo tipo di pubblico, inoltre, si sviluppa un senso di fiducia nei confronti di questo tipo di istituzione creditizia. Il 17 settembre dello stesso anno viene pubblicato il manifesto della Cassa, firmato dal presidente Francesco Codeglia, il quale sottolinea i vantaggi che la Cassa di Risparmio può apportare e inoltre ne profila ulteriormente i destinatari: “I giornalieri, gli operai, gli artigiani, i contadini, i famigli, tutte le persone di una ristretta fortuna”. Il manifesto incita e insiste nel motivare le persone al risparmio, visto anche come elemento importante per la stabilità sociale. Il Consiglio di amministrazione della Cassa è espressione della classe dirigente locale, che presta gratuitamente la propria opera. Sempre nel 1842, viene anche pubblicato lo Statuto della Cassa suddiviso in 5 capitoli e 87 articoli.
Viene evidenziato l’aspetto del piccolo risparmio (art. 12): “In nessun caso i depositi potranno eccedere le L. 100 per ciascun versamento, nè le L. 500 all’anno”. Per le operazioni di versamento la Cassa è aperta la domenica. La gestione della Cassa viene dunque circoscritta, alla sua origine, nell’ambito dell’amministrazione dell’Ospedale di Sant’Andrea, di cui gli spezzini hanno grande fiducia e stima. Anche per tale ragione il numero e l’ammontare dei depositi risulterà crescente negli anni successivi. Al 31 dicembre 1851 risale la prima normativa organica sulle Casse di Risparmio del Regno di Sardegna, che concede a questi istituti sia agevolazioni fiscali sia facilitazioni nell’impiego di capitali, imponendo poi alle Casse di presentare annualmente al Ministero dell’interno un quadro generale delle operazioni svolte e dell’andamento dei depositi. I primi anni Sessanta, con il trasferimento a Spezia dell’Arsenale militare, vedono l’avvio di uno sviluppo economico del territorio che sarà ulteriormente sostenuto dallo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie. In generale, in quel decennio, aumentano sia il numero dei depositi sia l’ammontare dei medesimi. Nonostante questo, a La Spezia, come avviene peraltro anche a Savona, l’attività della Cassa di Risparmio rimane in quel periodo modesta. Ancora negli anni Settanta, tra l’altro, i depositi vengono esclusivamente impiegati per finanziare le operazioni del Monte di Pietà e le necessità finanziarie dell’Ospedale. Nel 1874 la Cassa ha sede in via Biassa n. 10, mentre in precedenza si trovava in locali dell’Ospedale, fuori Porta Genova. Negli anni Settanta, inoltre, anche a Spezia si assiste ad una vera e propria mania bancaria, con l’avvio di alcune esperienze/attività creditizie, tra cui la Cassa di Sconto di Spezia, la Banca di Spezia, il Banco Commerciale di Spezia, la Banca Popolare Industria e Commercio. Nel giro di pochi anni tuttavia tutti questi istituti vedono chiudere i propri sportelli, in alcuni casi con forti perdite di denaro da parte dei depositanti e degli azionisti. Il panico e la sfiducia nei confronti di questi enti, per contro, produce nel pubblico una sempre maggiore fiducia nei confronti della Cassa che dimostra un atteggiamento prudente e rispettoso nei confronti della tutela del risparmio.
Nel 1889 la Cassa, in ottemperanza alle disposizioni della Legge 15 luglio 1888 si separa dal Monte di Pietà e ciascuna istituzione produce il suo regolamento, il suo bilancio e ha il suo patrimonio. La Cassa, dunque, si dota di un nuovo Statuto, approvato con R.D. 13 marzo 1890. Lo Statuto elenca, fra le altre, le forme di impiego: prestiti diretti cambiari o sconto di cambiali con almeno due firme; acquisti di titoli pubblici e cartelle fondiarie e agrarie; mutui e conti correnti con prime ipoteche su beni stabili situati nel circondario di Spezia, etc.
La Cassa supera anche il primo lustro degli anni Novanta durante il quale sono liquidate o falliscono numerose banche, sia società per azioni sia ditte private. Il periodo tuttavia per la Cassa è caratterizzato dalla diminuzione del numero di depositi e del loro ammontare. Nel 1900 la banca si trasferisce in via Cavour n. 39 e si dota nello stesso anno di un nuovo Statuto. In generale, i primi anni del Novecento sono destinati al risanamento dell’istituto e a fornirlo di un nuovo slancio. Nel 1907 la Cassa ha 9 dipendenti che salgono a 13 nel 1911.
La Cassa di Risparmio, dalle sue origini fino al periodo della Prima guerra mondiale incluso, non ha particolare influenza sul movimento finanziario, industriale e commerciale connesso allo sviluppo che Spezia ha in quel periodo. Dal 1923 la Cassa ha una nuova sede in via Cavour n. 6, angolo via Biassa, in una posizione che ne evidenzia il prestigio che sta assumendo anche nel contesto cittadino. La funzione della Cassa in relazione al territorio e al suo sviluppo economico comincia a manifestarsi in modo evidente a partire proprio dagli anni Venti, decennio in cui tra l’altro vengono liquidate o falliscono alcune banche locali che avevano avuto in precedenza un ruolo proprio nel sostenere lo sviluppo delle attività produttive nell’area di Spezia. Vengono in quel periodo aperte anche le prime filiali a Fivizzano e Sarzana. Durante il periodo fascista, dunque, la Cassa aumenta il proprio legame con il territorio, favorendone lo sviluppo. I dipendenti passano da 20 nel 1924 a 146 nel 1936. Testimonianza di ciò è l’apertura negli anni Trenta di numerosi altri sportelli nelle seguenti località: Levanto, Lerici, Piana Battolla, Vezzano Ligure, Calice al Canoviglio, Licciana Nardi, Barbarasco e Villafranca in Lunigiana. La Cassa, che nel giro di breve tempo diventa l’istituto di credito più diffuso nel territorio, deve intraprendere una nuova gestione strategica e organizzativa. Sul piano del credito svolge funzioni significative nei confronti degli enti pubblici, dell’edilizia pubblica e privata, del commercio, della piccola e media impresa e anche del settore agricolo. L’aumento degli impieghi economici e finanziari comporta anche un miglioramento dell’attività dell’istituto con conseguenze positive sul patrimonio dell’ente e sulle sue attività di beneficenza.
Dal 1934 fino al termine della Seconda guerra mondiale la Cassa vede un ulteriore consolidamento e l’apertura di ulteriori filiali. Il 12 maggio 1944 la sede centrale della Cassa risulta gravemente danneggiata durante un bombardamento.
Il secondo dopoguerra vede la Cassa sempre più protagonista del sistema economico e finanziario del territorio, attraverso un impegno costante a sostegno sia delle attività produttive pubbliche e private sia dei singoli cittadini. La banca diventa uno dei principali attori dello sviluppo economico spezzino negli anni del boom economico come nel periodo successivo. Nel 1992, per soddisfare alle esigenze di riforma del sistema bancario delineato dalla Legge Amato, la Cassa viene scorporata dando origine alla nuova Cassa di Risparmio in forma di società per azioni e alla Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia. Alla fine del 1994, su iniziativa di Cariplo nasce Carinord Holding, la quale controlla la Cassa di Risparmio della Spezia per il 68,19%. Nel 2000, tale quota è ceduta alla neocostituita Banca Intesa, mentre la Fondazione Carispezia continua a detenere il capitale restante. Nel 2003 Banca Intesa esce dalla holding, cedendo la propria partecipazione alla Cassa di Risparmio di Firenze che diventa così maggior azionista di Carispezia. Nel 2007, la partecipazione della Cassa di Risparmio di Firenze aumenta, arrivando all’80% del capitale di Carispezia. Nel 2008, con lo scioglimento del Gruppo Banca CR di Firenze, Carispezia passa al Gruppo Intesa Sanpaolo. Infine, nel 2010 Crédit Agricole acquisisce, per 740 milioni di euro, la partecipazione di Intesa Sanpaolo in Cassa di Risparmio della Spezia (pari all’80% del capitale), oltre a 96 filiali del Gruppo. Il 21 luglio 2019 Crédit Agricole Carispezia S.p.A. è stata incorporata in Crédit Agricole Italia S.p.A.


Sede legale

  • La Spezia (SP) [Prima sede: in alcuni locali dell'Ospedale civile di Sant’Andrea, dove si trova il Monte di Pietà, fuori Porta Genova. Nel 1900 si trasferisce in via Cavour n. 39. Nel 1917 cambio di sede, sempre in posizione centrale, in via Duca di Genova n. 8 (l’attuale via Fratelli Rosselli), all’angolo con corso Cavour. Dal 1923 la Cassa ha una nuova sede in via Cavour n. 6, angolo via Biassa.]

Forma giuridica

  • [28 giugno 1842] Istituto di credito

Categoria bancaria

  • [28 giugno 1842] Cassa di risparmio ordinaria

Fonti archivistiche

  • ASBI - Archivio storico Banca d'Italia (Roma)
    Fondo Banca d'Italia, sottofondo Vigilanza (1926-1961)
  • Archivio di Stato di Torino (Torino)
    Opere pie, istituzioni di assistenza e beneficenza, ospedali (1548-1945)
    mazzo 211, Verbale della seduta della Commissione dell’Ospedale in cui si chiede l’autorizzazione per la costituzione della Cassa (22 gennaio 1842).

Fonti bibliografiche

  • Regolamento per la Cassa di Risparmio e il Monte di Pietà uniti della città di Spezia, Chiavari, Stamperia provinciale Argiroffo, 1842
  • ABI, Annuario delle aziende di credito e finanziarie, dal 1921 al 1993 (1950-1951, Roma, 1951; 1964-1965, Roma, 1965; 1980, Roma, 1980.)
  • Gozzini Umberto, Dizionario delle banche, banchieri e casse di risparmio d'Italia, Ancona, Stab. Tipografico del commercio, 1924
  • Statuto Organico della Cassa di Risparmio della Spezia, La Spezia, 1939
  • La Cassa di Risparmio della Spezia fondata nel 1842, La Spezia-Genova, Cassa di Risparmio della Spezia, 1960
  • Casse di Risparmio ed economie locali: problemi attuali di gestione e prospettive. Atti del convegno promosso dalla Cassa di Risparmio della Spezia con il patrocinio dell'A.C.R.I., La Spezia-Sarzana, Cassa di Risparmio della Spezia, 1982
  • Cozzani Sergio, Il monte dei pegni alla Spezia. Dal mons pietatis alla Cassa di risparmio, Milano, Scheiwiller, 1997
  • Cozzani Sergio, La Cassa di Risparmio della Spezia, in La Spezia. Volti di un territorio, Gamberini Spartaco (a cura di), Roma-Bari, Editori Laterza, pp. 3-127

Soggetto incorporato

Soggetto incorporante

· Crédit Agricole Italia

Albero genealogico

Autore: Luciano Maffi | Ultima modifica: 30 dicembre 2022