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Banca di Credito Cooperativo di Casalgrasso e del Carmagnolese

Casalgrasso (CN)

Data di costituzione: 27 ottobre 1962

Data di incorporazione: 26 maggio 2000

Casalgrasso (CN)

Altre denominazioni

  • Cassa Rurale ed Artigiana di Casalgrasso [27 ottobre 1962]
  • Banca di Credito Cooperativo di Casalgrasso e del Carmagnolese [18 maggio 1995]

Con atto rogato dal notaio Basiglio, il 27 ottobre 1962 viene costituita la società cooperativa a responsabilità limitata denominata Cassa Rurale ed Artigiana di Casalgrasso (CN). Scopo della società, con durata prevista fino al 31 dicembre 2000, è di "procurare il credito in primo luogo ai propri soci e di compiere le operazioni ed i servizi di banca [...] prevalentemente a favore di agricoltori ed artigiani il miglioramento delle condizioni morali ed economiche dei quali costituisce la sua principale ragione di essere" (art. 2 dello Statuto). Tra i 33 soci fondatori, in prevalenza agricoltori e artigiani locali, figurano anche il deputato piemontese Luigi Bima e l'industriale Cesare Audero. Il capitale sociale versato all'atto della fondazione è di 590.000 lire, suddiviso in azioni da 1.000 lire ciascuna. Ogni socio è responsabile per il pagamento dei debiti sociali per una somma pari a 10 volte il valore nominale delle azioni sottoscritte. Nel 1970 la società risulta autorizzata a operare anche nel comune di Lombriasco ed è costituita da 77 soci. In tale anno la massa fiduciaria è di circa 288 milioni di lire, prevalentemente investiti in titoli per 119 milioni e impieghi vari per 76 milioni. Nel 1980 il numero dei soci aumenta a 107 e la zona di competenza autorizzata si estende anche ai territori di Carmagnola, Faule, Murello, Pancalieri, Polonghera e Racconigi. L'ammontare dei depositi risulta pari a 2,067 miliardi di lire, a fronte di impieghi per 763 milioni, titoli di proprietà per 874 milioni e corrispondenti debitori per 557 milioni. Dal 1990 al 1994, mentre la zona di competenza dell'istituto si allarga a 21 comuni del Torinese e dell'Astigiano e il numero dei soci raggiunge le 560 unità, la massa fiduciaria conosce uno sviluppo che la porta da 55 a 91 miliardi di lire. Dopo l'entrata in vigore del Testo unico di regolamentazione del credito cooperativo (Decreto Legge n. 385/93), nel 1995 l'istituto cambia denominazione e categoria bancaria, trasformandosi nella Banca di Credito Cooperativo di Casalgrasso e del Carmagnolese. Al termine dell'esercizio 1997 la banca conta 33 dipendenti, 5 sportelli operativi e consegue un utile netto di 2 miliardi di lire, a fronte di impieghi per 142 miliardi, classificandosi per dimensione tra i primi 30 istituti bancari del Piemonte. Il 26 maggio 2000 l'ente viene incorporato nella Banca di Credito Cooperativo di Sant'Albano Stura, che assume contestualmente la denominazione di Banca di Credito Cooperativo di Casalgrasso e Sant'Albano Stura, con sede legale in quest'ultimo comune.


Numero del tribunale: CN 200

Sede legale

  • Casalgrasso (CN) [via Torino n. 34]

Capitale sociale

  • [27 ottobre 1962] 590.000 Lire italiane
  • [31 dicembre 1970] 3.376.000 Lire italiane

Forma giuridica

  • [27 ottobre 1962] Società cooperativa a responsabilità limitata

Categoria bancaria

  • [27 ottobre 1962] Cassa rurale e artigiana
  • [18 maggio 1995] Banca di credito cooperativo

Fonti archivistiche

  • Banca d'Italia (Roma)
    Albi ed Elenchi di Vigilanza
    Matricola n. 4637
  • Federcasse / Archivio Storico del Credito Cooperativo (Roma)
    Ente Nazionale delle Casse Rurali Agrarie ed Enti Ausiliari (Encra)
    b. 1, f. 6

Fonti bibliografiche

  • Casse rurali ed artigiane. Annuario, dal 1968 (1970; 1981/82)
  • Grosso Alessia, Rescigno Gerardo, Il sistema finanziario piemontese. Tendenze e prospettive, Rapporto Ires Piemonte, Torino, IRES, 2000
  • Annuario. Casse Rurali - Banche di Credito Cooperativo (1995)

Autore: Maurizio Romano | Ultima modifica: 26 dicembre 2022