Data di costituzione: 2 aprile 1873
Data di scioglimento: 17 maggio 1890
Altre denominazioni
La Banca industriale subalpina nasce a Torino il 2 aprile 1873, su iniziativa di una nutrita schiera di promotori tra cui spiccano i nomi più in vista della business community piemontese. Scopo della banca è "l'applicazione del credito ai bisogni dell'industria, del commercio e dell'agricoltura". Il capitale sociale è di 7 milioni di lire. Poco dopo, si assume l’onere di realizzare la Galleria Subalpina, in centro a Torino. I lavori relativi alla costruzione durano un anno: il progetto definitivo dell’architetto Pietro Carrera risale al 1873, mentre l’inaugurazione ufficiale avviene il 30 dicembre 1874. Nel 1876, presidente e direttore della Subalpina sono, rispettivamente, Alessandro Malvano e Francesco Sesia. Il 15 febbraio 1881 viene deliberato un aumento di capitale da 7 a 14 milioni di lire. Al 31 marzo 1881, raccoglie depositi per circa 8,5 milioni e registra un totale di bilancio di 32,7 milioni. Il 7 aprile dello stesso anno, viene invece deliberata l'incorporazione della Banca Piemontese (istituto sorto nel 1880) e la modifica della ragione sociale da Banca industriale subalpina a Unione Banche Piemontese e Subalpina. In quell'occasione, il capitale sociale viene elevato a 25 milioni di lire. Con lo scopo di estendere il proprio raggio d'azione in area piemontese, nel dicembre 1881 rileva le Banche Unite. Partecipa inoltre alla creazione della Società di Navigazione R. Rubattino e Comp., e della Banca di Milano, partecipazioni in seguito liquidate. Contribuisce anche alla fondazione di altre società, specie a Milano, come la Società Fondiaria Milanese e la Banca del Credito Lombardo. Al 31 dicembre 1882, l'Unione Banche Piemontese ha un attivo di bilancio di 55,4 milioni, cifra che la colloca al quarto posto tra le principali società ordinarie di credito in Italia. Fino al 1884 il capitale sociale dell'Unione è pari a 25.000.000 lire (versato per metà).
Nella primavera del 1884 (Assemblea del 26 marzo 1884) incorpora la Banca di Milano, mutando la propria denominazione in Banca Subalpina e di Milano e portando il capitale a 40 milioni di lire (ripartito in 80.000 azioni di 500 lire ognuna). Opera con poca fortuna per alcuni anni, fino a quando l'istituto si ritira e lascia la sede di Milano alla Banca Generale. Nel 1888 muta denominazione in Banca Subalpina. La politica di quest'ultima ripete parecchi tratti di quella dei grandi istituti di credito mobiliare, con in più la presenza di una certa rete di dipendenze.
Travolta dalla crisi bancaria di Torino e messa alla prova dalle difficoltà economiche di quegli anni, nel 1890 entra in liquidazione, di cui si occupa - insieme a quella del Credito Torinese - il Credito Industriale, nuovo istituto fondato a Torino con un capitale di 5 milioni. L'operazione è presentata dai giornali del tempo non come una liquidazione pura e semplice, bensì come una "conversione" finalizzata a unire i tre istituti in un'unica realtà bancaria di maggiore forza ('La Stampa', 30 aprile 1890).
Numero del tribunale: TO 18/1883
Sede legale
Capitale sociale
Forma giuridica
Categoria bancaria
Fonti archivistiche
Fonti bibliografiche
Autore: Enrico Berbenni | Ultima modifica: 29 dicembre 2022