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Banca Carige Spa

Genova (GE)

Data di costituzione: 18 marzo 1846

Data di incorporazione: 28 novembre 2022

Genova (GE)

Altre denominazioni

  • Cassa di Risparmio di Genova [18 marzo 1848]
  • Cassa di Risparmio e Monte di Pietà di Genova [1929]
  • Cassa di Risparmio di Genova [1939]
  • Cassa di Risparmio di Genova e Imperia [1967]
  • Banca Carige Spa [1991]

Un primo tentativo di istituire una cassa di risparmio a Genova risale al 1836, quando l'avvocato Cesare Cabella predispone un progetto molto particolareggiato che riesce ad illustrare personalmente al re Carlo Alberto. Nonostante il plauso ottenuto la cassa in quell'occasione non prende avvio. Si devono aspettare circa dieci anni, quando nel tardo autunno 1845 il Consiglio di amministrazione del Monte di Pietà, rendendosi conto che la cassa non avrebbe causato un aumento dei costi di gestione del Monte e neppure sarebbe potuta esserne di ostacolo, approva il progetto di Statuto dell'ente presentato dal marchese Agostino Adorno e dal senatore Antonio Casabona (18 dicembre 1845). Il 18 marzo 1846 re Carlo Alberto firma il decreto con il quale autorizza il Monte di Pietà di Genova ad istituire la Cassa di Risparmio "da aggregarsi allo stesso Monte". Il 25 giugno successivo viene pubblicato sulla Gazzetta di Genova un articolo in cui si illustrano le caratteristiche, le finalità e i destinatari della Cassa prossima all'apertura. Infine, il 4 luglio in vico Gelsomino n. 214 aprono al pubblico gli sportelli, presso la sede del Monte di Pietà (in un palazzo di proprietà del duca Raffaele De Ferrari). Come ha sottolineato Paola Massa: "Il legame che, a Genova, Monte di Pietà e Cassa hanno fin dall'origine e mantengono fino a fine secolo è particolare". Per esempio, i primi libretti di risparmio della Cassa sono con logo "Cassa di Risparmio presso il Monte di Pietà di Genova"; inoltre i due enti hanno gli stessi giorni e orari di apertura. In sostanza i due istituti operano in completa sinergia, infatti la raccolta di risparmio che avviene da parte della Cassa è gestita in modo da corrispondere alle esigenze di denaro del Monte. Questo meccanismo dura per alcuni decenni, fino al 1888, quando il mutare della normativa impone dei cambiamenti. L'ammontare minimo dei versamenti è di una lira e il massimo di 100 lire, mentre il limite massimo di deposito annuale è pari a 500 lire. A ogni depositante viene consegnato un libretto e non è possibile essere contemporaneamente intestatari di più libretti; sulla somma depositata è corrisposto un interesse del 3,5%. La Cassa di Risparmio di Genova, a differenza di altre del territorio ligure, ha fin dalle sue origini un riscontro positivo e, infatti, a 50 giorni dall'apertura la somma depositata ammonta a 85.000 lire, cifra che consente agli amministratori di riscattare dal duca De Ferrari il palazzo dove hanno sede Monte e Cassa. Circa il pubblico, accanto a una maggioranza di piccoli risparmiatori (perlopiù donne) che comprende marinai, giornalieri, operai, artigiani, domestiche, sollecitati proprio dalla politica attuata dalla cassa, ci sono anche personaggi di rilievo come il principe Filippo Doria Pamphili e l'economista Gerolamo Boccardo, all'epoca giovane professore. Il successo della Cassa prosegue negli anni seguenti e già all'inizio degli anni Cinquanta appare evidente l'eccedenza di denaro della Cassa di Risparmio rispetto alle esigenze del Monte. Dopo aver soddisfatto le esigenze dei più bisognosi, la cassa in quegli anni comincia a supportare, attraverso il credito, il piccolo commercio e gli artigiani, comportandosi e presentandosi come una vera e propria banca. In quel periodo la banca, dunque, assolve gli obiettivi prefissati dai suoi fondatori, inserendosi peraltro in un tessuto sociale in trasformazione, grazie allo sviluppo che Genova sta avendo in questi anni. A dicembre 1852 la Cassa conta 1.379 libretti in circolazione per un totale di depositi pari a 634.595. La Cassa non subisce particolari contraccolpi per l'apertura della Banca Popolare nel 1868, né durante la congiuntura di crisi degli anni Settanta e neppure per l'istituzione delle casse di risparmio postali nel 1875. Nella seconda metà degli anni Ottanta si registra una flessione nei depositi, in un periodo di stagnazione economica e di forte disoccupazione nella città. La Legge 15 luglio 1888 sancisce la vigilanza governativa sulle casse di risparmio, con verifiche periodiche e la richiesta di invio del bilancio al MAIC. Inoltre, da quel momento alle casse viene data una precisa personalità giuridica come enti morali, con l'obbligo di redigere lo Statuto. La legge, in generale, favorisce una evoluzione delle casse in senso bancario, accordando ad esse la possibilità di avere, oltre ai depositi a risparmio, anche i depositi a conto corrente. La legge 1888 norma anche il rapporto fra Casse e Monti di Pietà, imponendo l'autonomia dei patrimoni dei due enti e provocandone la separazione. Tale separazione risulta nella maggior parte dei casi un fattore positivo, ma nello specifico ambito genovese i due enti avevano operato in sinergia positiva fin dalla fondazione della Cassa e il cambiamento non è visto con favore. Negli anni successivi a Genova si presenta questa situazione: i due enti hanno presidenti e patrimoni distinti, ma il medesimo Consiglio di amministrazione e il personale in comune. Il nuovo Statuto della Cassa, autonomo rispetto al Monte, entra in vigore il 18 maggio 1895. La Cassa supera senza particolari contraccolpi la crisi bancaria degli anni Novanta, che molto danneggia il sistema creditizio e finanziario della Liguria, con il fallimento, lo scioglimento o il ridimensionamento di società e ditte di banchieri privati. SI calcola che nella congiuntura del 1893-1894 siano state ritirate dai risparmiatori genovesi oltre 40.000.000 lire dalle banche cittadine. Dal 1896 al 1906 la Cassa conosce un rinnovato sviluppo, inserendosi in un periodo di generale dinamismo economico a Genova, ma non rivestendo ancora un ruolo di grande rilievo per lo sviluppo dell'economia cittadina. Nello stesso periodo la banca conosce una riorganizzazione amministrativa e si avvia all'erogazione di credito non solo a favore di piccoli commercianti e artigiani, ma anche a sostegno degli enti locali. Nel 1904 viene aperta la prima filiale a Sampierdarena. Anche nella crisi del 1907 la Cassa non conosce particolari criticità e, anzi, nel triennio 1907-1910 vede un forte aumento dell'attivo di bilancio. Tale andamento positivo consente alla Cassa di erogare beneficenza nei confronti di ospedali ed enti assistenziali. Nel 1911 la Cassa di Genova e la Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde erogano un finanziamento complessivo di 45.000.000 di lire (la quota della Cassa di Genova è 17.000.000 di lire) a favore del Consorzio autonomo per il miglioramento e ampliamento del porto. In quegli anni vengono aperte anche alcune nuove filiali: Novi Ligure, Sestri Ponente, Oneglia e Albenga (con agenzie anche ad Alassio e Finale) nel 1912; Recco nel 1913; Varazze nel 1914. Gli anni della Prima guerra mondiale vedono un aumento del risparmio e il denaro che affluisce nella Cassa ha come destinazione privilegiata l'acquisto di buoni del Tesoro. Nel 1923 viene aperta la filiale di Santa Margherita Ligure, nel 1925 quella di Sanremo e nel 1926 a Varese Ligure. Sempre nel 1926 la Cassa di Risparmio di Genova incorpora la Cassa di Risparmio di Chiavari e rileva le agenzie della Banca Popolare di Sampierdarena in liquidazione.
Nel 1929, per rispettare la normativa sul risparmio emanata negli anni precedenti, la cassa prende il nome di "Cassa di Risparmio e Monte di Pietà di Genova", a indicare la fusione fra i due istituti. Il Monte non cessa di esistere, ma il nuovo istituto ne mantiene in vita finalità e tradizioni. Nel 1939 ritorna il nome di Cassa di Risparmio di Genova e l'istituto conserva la funzione del pegno in un'apposita sezione, ma tralasciando il nome di Monte. Dalla seconda metà degli anni Venti al termine della Seconda guerra mondiale le Cassa vede un sempre maggiore radicamento nel territorio ligure, sostenendo sempre più gli enti locali e il commercio attraverso il credito, diventando una banca di riferimento per i risparmiatori, nonostante le criticità drammatiche che si presentano durante il conflitto. Nel 1946 i libretti di risparmio superano i 200.000. Nel 1946 i nuclei operativi della banca raggiungono quota 40 e sono ormai diffusi su tutto il territorio regionale. Nel 1957 la sede viene spostata in via Davide Chiossone n. 12.
A partire dagli anni Cinquanta, e ancor più nei decenni Sessanta e Settanta, la Cassa di Risparmio diventa una vera protagonista del supporto alle attività produttive del territorio, sia industriali sia commerciali, ma anche per i singoli risparmiatori. Attraverso il Microcredito Ligure diventa – assieme alle Casse di Risparmio di Savona e di La Spezia – un attore principale della filiera produttiva ligure legata alla piccola e media impresa. Durante questo periodo di grande sviluppo, l'istituto inaugura la nuova sede il 26 marzo 1966: un edificio di 15 piani nel centro storico, confacente alle dimensioni dei nuovi interessi della Cassa e predisposto a un tipo di gestione moderna delle attività. Nel 1967, dopo l'approvazione di un nuovo Statuto, l'istituto assume la nuova denominazione di Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, denotando anche nel nome il rilievo regionale. Nel 1970 i nuclei operativi della banca sono diventati 70 e aumentano notevolmente negli anni successivi sia in Liguria sia in altre regioni del nord e del centro Italia. A seguito della Legge Amato (218/1990) la Cassa attua una radicale riorganizzazione. Infatti, dal dicembre 1991 l’attività bancaria viene separata dall’attività sociale e di interesse pubblico. L’attività bancaria passa alla neocostituita Banca Carige Spa, mentre l'attività sociale passa alla Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia. Nel 1995, prima fra le ex casse di risparmio italiane, Carige fa il suo ingresso in Borsa. Sempre negli anni Novanta Carige inizia una fase espansiva con l’acquisizione della maggioranza azionaria della Cassa di Risparmio di Savona Spa e della Banca del Monte di Lucca Spa. Tra il 2000 e il 2002 la presenza nell’area toscana viene rafforzata con l’acquisizione della Cassa di Risparmio di Carrara e a fine 2004 entra a far parte del Gruppo anche la Banca Cesare Ponti. A ciò si deve aggiungere l'acquisizione di numerosi sportelli di altre banche in varie regioni italiane. La politica espansiva, la crisi del 2008 e degli anni successivi, le divisioni di prospettive fra management e Consiglio di amministrazione, irregolarità evidenziate dalle visite ispettive della Banca d'Italia conducono la banca in una congiuntura complessa e di radicali cambiamenti. Dal 2 gennaio 2019, a causa delle precedenti dimissioni della maggioranza del Consiglio di amministrazione, la banca è in amministrazione straordinaria e nello stesso giorno le azioni Carige vengono sospese dalle contrattazioni. Il 31 gennaio 2020, dopo 13 mesi di commissariamento voluto dalla Bce l'Assemblea dei soci nomina il nuovo Consiglio di amministrazione. Dal 3 giugno 2022 Banca Carige è del Gruppo Banca BPER e conta circa 500 sportelli diffusi su gran parte del territorio nazionale. La Banca Carige cessa per incorporazione in Banca BPER il 28 novembre 2022.


Sede legale

  • Genova (GE) [Prima sede in vico Gelsomino 214; nel 1957 Via David Chiossone 12; dal 1966 la sede è nel quadrilatero compreso fra Vico della Casana, Vicolo dell'Antica Accademia, Vico al Monte di Pietà e Via David Chiossone.]

Capitale sociale

  • [1992] 562.506.000.000 Lire italiane

Forma giuridica

  • [18 marzo 1846] Ente morale
  • [1991] Società per azioni

Categoria bancaria

  • [18 marzo 1846] Cassa di risparmio ordinaria

Fonti archivistiche

  • Camera di Commercio di Genova (Genova)
    Camera di Commercio di Genova, Registro imprese - Fascicoli
    fasc. rea 331717

Fonti bibliografiche

  • Guida generale delle due provincie di Genova e Porto Maurizio. Anno 1873-74, Ticozzi Luigi, Milano, Tipografia e stereotipia della “guida generale d’Italia”, 1874
  • Annuario d'Italia amministrativo-commerciale, 1889
  • MAIC - Direzione generale del credito, della previdenza, della cooperazione e delle assicurazioni sociali, Bollettino delle Casse di risparmio ordinarie, dal 1898
  • MAIC, Le Casse ordinarie di Risparmio in Italia dal 1822 al 1904. Notizie storiche presentate all'Esposizione di Milano del 1906, Roma, Tipografia Nazionale di Giovanni Bertero e C., 1906
  • Guida commerciale d'Italia e delle colonie italiane all'estero, Roma, 1908
  • ABI, Annuario delle aziende di credito e finanziarie, dal 1921 al 1993 (1950-1951, Roma, 1951; 1964-1965, Roma, 1965; 1980, Roma, 1980.)
  • Gozzini Umberto, Dizionario delle banche, banchieri e casse di risparmio d'Italia, Ancona, Stab. Tipografico del commercio, 1924
  • Giacchero Giulio, La Cassa di risparmio di Genova e Imperia: una tradizione secolare sul ceppo della Casana, Genova - Imperia, Cassa di risparmio di Genova e Imperia - Agis-Stringa, 1970
  • Cassa di risparmio di Genova e Imperia, 1846-1971, Genova, SIAG, 1971
  • Doria Giorgio, Investimenti e sviluppo economico a Genova alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. Vol. II. 1883-1914, Milano, Giuffrè Editore, 1973
  • Giacchero Giulio, La Casana dei genovesi. Storia dei cinquecento anni del Monte di pietà di Genova, 1483-1983, Genova - Imperia, Cassa di Risparmio di Genova e Imperia - Sagep, 1988
  • ABI, Annuario delle banche e finanziarie, dal 1994 (2000, Roma, 2000)
  • Massa Paola, Dalla Casana alla Cassa di Risparmio. Il caso di Genova e le altre esperienze liguri, in Attori e strumenti del credito in Liguria. Dal mercante banchiere alla banca univerale., Massa Paola (a cura di), Genova, Fondazione Carige, 2004, pp. 175-207
  • Podestà Gian Luca, L’evoluzione del sistema creditizio dalla Restaurazione alla legge bancaria del 1936., in Attori e strumenti del credito in Liguria. Dal mercante banchiere alla banca univerale., Massa Paola (a cura di), Genova, Fondazione Carige, 2004, pp. 143–173
  • Attori e strumenti del credito in Liguria. Dal mercante banchiere alla banca univerale., Massa Paola (a cura di), Genova, Fondazione Carige, 2004
  • Banca Carige Cassa di risparmio di Genova e Imperia, L'Archivio storico del Monte di Pietà e della Cassa di Risparmio di Genova (1483-1967): le carte della memoria, Genova, Brigati Glauco, 2007

Autore: Luciano Maffi | Ultima modifica: 28 dicembre 2022